Granada (Andalusia)
Alhambra, ma non solo
Spesso si identifica Granada con la sola Alhambra, considerata la maggiore attrazione artistica dell’Andalusia, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1984, ma Granada offre molto di più: i gioielli architettonici del centro storico.
INDICE
GRANADA IN MOTORHOME
Dove pernottare o parcheggiare
Noi abbiamo pernottato nell’Aparcamiento Parkia Alhambra vicino all’Alhambra. Molto caro ma comodo, sia per visitare l’Alhambra sia per raggiungere il centro storico con il minibus C35.
Come arrivare
Le indicazioni fornite da Google Maps per arrivare al parcheggio sono corrette.
Come muoversi
Se si pernotta o parcheggia nell’Aparcamiento Parkia Alhambra, si può raggiungere l’Alhambra a piedi. L’ingresso dista dal parcheggio qualche centinaio di metri. Per andare nel centro storico di Granada occorre invece servirsi dei mezzi pubblici. Il minibus C35 ferma appena dopo la rotonda di fronte al parcheggio, all’inizio di Avda. Santa María Alhambra. Il minibus C35 porta in Plaza Isabel la Católica, percorrendo un dedalo di viuzze strettissime in discesa. Le maggiori attrazioni del centro storico sono raggiungibili a piedi. Per andare alla Cartuja ci siamo serviti dell’autobus linea 8 che si prende in C. Gran Vía de Colón e si ferma ad un centinaio di metri dall’ingresso della Certosa.
Cosa abbiamo visto e fatto ( … e non visto e non fatto)
Abbiamo dedicato una giornata alla visita della città e un’altra alla visita dell’Alhambra.
Per quanto riguarda la città, una volta scesi in Plaza Isabel la Católica abbiamo esplorato le viuzze intorno alla Catedral de Granada, poi siamo andati a visitare la Cattedrale. Finita la visita siamo andati a vedere la Capilla Real e abbiamo dato un’occhiata al patio del Palacio de la Madraza di fronte. Quindi abbiamo preso l’autobus per andare a visitare la Cartuja de Granada. Dalla Cartuja poi abbiamo raggiunto il Monasterio Real de San Jerónimo, passando di fronte all’Hospital Real, ai Jardines del Triunfo e alla Basílica de San Juan de Dios (che non abbiamo visitato). Visitato il Monastero di San Gerolamo, siamo tornati in Plaza Isabel la Católica per riprendere il minibus C35 che ci ha riportati al parcheggio. Per stanchezza non ci siamo soffermati più di tanto ad esplorare il centro storico e non siamo andati nel quartiere Albaicin da cui si godono le vedute migliori dell’Alhambra.
Il giorno successivo l’abbiamo dedicato alla visita dell’Alhambra.
ALHAMBRA
Per apprezzare al meglio dei tesori dell’Alhambra, prima della visita, è consigliato acquisire alcune informazioni sulla storia e la struttura di questo straordinario e unico complesso. Tanti siti web offrono descrizioni più o meno dettagliate di ciò che offre l’Alhambra, quindi ci è sembrato inutile riportare qui l’ennesima descrizione. Ci limiteremo a dare alcune informazioni pratiche, relative alla nostra esperienza, consigliando per gli approfondimenti culturali questi due siti http://www.jdiezarnal.com/alhambradegranada.html e https://www.alhambra.org/.
La piantina del sito
Come si può vedere dalla piantina sottostante l’Alhambra è composta da due complessi distinti: il Generalife, con palazzo e giardini, posto al di fuori delle mura e l’Alhambra vera e propria posta all’interno della cinta muraria, dove si possono ammirare: l’Alcazaba, il Palazzo di Carlo V, i Palazzi Nasridi (che rappresentano l’attrazione principale), El Partal, e tanti altri punti di interesse, tra cui il Parador San Francisco e i Bagni della medina. Notevoli anche la cinta muraria con le relative Torri. Si può scaricare una piantina dell’Alhambra dal sito ufficiale in formato PDF.
Questa immagine è stata ripresa dal sito https://www.alhambra.org/
dell’Asociación Pedagógica Alhambra che ne detiene i diritti
Biglietti di Ingresso
Come è facile immaginare il flusso dei turisti che desiderano visitare l’Alhambra è notevole. Per cercare di limitarlo o, perlomeno di regolamentarlo, il patronato dell’Alhambra ha posto dei vincoli sulla vendita dei biglietti, sia online, sia diretta all’ingresso. C’è un limite al numero di biglietti giornalieri disponibili, inoltre gli accessi per visitare i Palazzi Nasridi sono scaglionati ogni mezz’ora. Tra l’altro i biglietti di ingresso sono rigorosamente nominativi, questo, probabilmente, per evitare pratiche di bagarinaggio. Attenzione: il documento d’identità usato per l’acquisto deve essere lo stesso esibito all’ingresso.
Se si desidera acquistare i biglietti direttamente all’ingresso, consigliamo di farlo all’apertura della biglietteria alle 8:00 di mattina (il complesso apre mezz’ora dopo). Noi abbiamo acquistato i bliglietti online. Poiché volevamo fare una visita non guidata, li abbiamo acquistati attraverso il sito ufficiale https://tickets.alhambra-patronato.es/ . Se si desidera fare una visita guidata in gruppo, è possibile acquistare i biglietti da agenti autorizzati come, ad esempio, https://www.alhambra.org/.
Sul sito ufficiale sono disponibili varie opzioni di accesso. Noi abbiamo scelto l’Ahlambra General, che consente la visita completa a tutto il complesso.
Una volta scelta l’opzione di ingresso si deve scegliere il giorno, tra quelli disponibili.
Abbiamo consultato, a titolo di esempio, il sito ufficiale il 6 novembre 2023. In figura si vede la disponibilità per il mese. Le date con il trattino rosso non sono disponibili. Le date in verde sono disponibili senza problemi. Infine le date in giallo hanno un numero limitato di ingressi ancora disponibili, segno che non ci sarà tanta flessibilità nella scelta dell’orario di accesso ai Palazzi Nasridi. Sempre a titolo di esempio abbiamo scelto il 23 novembre e selezionato l’ingresso intero per 2 persone.
Nella schermata successiva, riportata in figura, si deve scegliere l’orario di ingresso ai Palazzi Nasridi, tra quelli disponibili. Avendo scelto un giorno con parecchi ingressi ancora a disposizione, si ha un’ampia possibilità di scelta. A titolo di esempio abbiamo scelto l’ingresso delle 16:30. Come si può notare gli ingressi in prima mattina e in tardo pomeriggio sono quelli più disponibili.
Da ultimo c’è da compilare la sezione dedicata ai dati personali, sia di chi acquista, sia di chi fisicamente usufruirà dei biglietti, come dalla schermata illustrata nella figura. Importante, come abbiamo già segnalato, è che il documento di identità usato in fase di acquisto sia lo stesso che si presenterà all’ingresso. Una volta ultimate le pratiche di pagamento si riceverà un’email con le prenotazioni. Attenzione non sono ancora i biglietti.
Per avere il biglietto di accesso, è necessario recarsi all’Alhambra nel giorno prenotato e mostrare agli operatori la prenotazione chiedendo dove trasformarla in biglietto. Vi indirizzeranno verso uno sportello dedicato alle prenotazioni dove, esibendo sia la prenotazione sia il documento di identità, si riceverà finalmente il fatidico biglietto.
Il biglietto è giornaliero: si può entrare ed uscire quante volte si vuole durante la giornata. L’importante è presentarsi all’ingresso dei Palazzi Nasridi all’orario prenotato. Stranamente gli orari di ingresso a questa sezione dell’Alhambra sono contingentati ogni mezz’ora, ma non le uscite. Si deve entrare all’orario prenotato, ma poi si può restare all’interno quanto si vuole.
Come abbiamo strutturato la nostra visita
Quando abbiamo visitato l’Ahlambra, abbiamo prenotato l’ingresso ai Palazzi Nasridi nel tardo pomeriggio. La mattina, per prima cosa, abbiamo visitato il Generalife. Quindi siamo entrati nell’Alhambra vera e propria percorrendo Calle Real de la Alhambra, visitando il patio del Parador San Francisco e i Bagni della medina. Poi abbiamo visitato il Palazzo di Carlo V e l’Alcazaba. Siamo usciti e ritornati in camper per pranzare e riposarci. Nel pomeriggio siamo rientrati per visitare i musei all’interno del Palazzo di Carlo V, ammirare gli interni dei Palazzi Nasridi, che rappresentano il piatto forte dell’Alhambra, e vedere El Partal, prima di uscire attraverso Calle de las torres. In merito al celeberrimo Patio de los Leones, una volta si era costretti a stare sotto le arcate del chiostro e questo permetteva di fare ottime fotografie della fontana e degli edifici circostanti. Adesso, sfortunatamente, si può accedere all’interno del patio fino alla fontana. Quindi fare fotografie del patio senza nugoli di persone è diventato un puro miraggio.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e sul costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale:
https://www.alhambra-patronato.es/
Generalife
Il palazzo fu eretto all’epoca di Ismail I (1314-1324) come residenza di campagna, completamente indipendente dall’Alhambra. Magnifici i panorami dell’Ahlambra e i giardini, curatissimi.
Mura di cinta e torri
Anche al di fuori dell’Alcazaba, l’Alhambra si presentava come una vera e propria città fortificata, completamente circondata da un solido muro di cinta, inframezzato da imponenti torri.
El Partal e i giardini
El Partal è il palazzo più antico dell’Alhambra. Risale all’epoca di Muhammad III (1302-1309). Oggi rimane solo la galleria porticata, la torre e la vasca. Molto belli, ma molto più recenti, i giardini che si sviluppano davanti e ad est del palazzo e che conducono all’uscita dell’Alhambra attraverso il Paseo de las Torres.
Palazzo di Carlo V
Questo palazzo fu fatto erigere da Carlo V all’interno dell’Alhambra. I lavori vennero iniziati nel 1527 e affidati all’architetto Pedro Machuca. Il palazzo fu terminato sotto il regno di Filippo II. A pianta quadrata con un bel patio circolare all’interno, è dotato di due notevoli portali cinquecenteschi. All’interno del palazzo ci sono due musei. Al piano inferiore quello dell’Alhambra. Al piano superiore quello delle Belle Arti. In entrambi non è possibile fotografare o fare riprese video.
Alcazaba
L’Alcazaba rappresenta la parte più antica dell’Alhambra. Fu costruito durante il regno di Mohammed I al Ahmar (1238-1273). Si tratta di una grande fortezza araba, a forma triangolare, mai espugnata dai Re Cattolici.
Palazzi Nasridi (Palacios Nazaríes)
I Palazzi Nasridi sono quattro e si visitano, uno dopo l’altro, all’orario stabilito sul biglietto di ingresso. Si entra nel Palacio del Mexuar, si passa al Palacio de Comares, quindi al Palacio de los Leones e, infine alla Casa Real Vieja, che rappresenta le dipendenze cristiane all’interno dei Palazzi Nasridi. Si esce da quest’ultimo palazzo e ci si ritrova nello spiazzo davanti a El Partal.
Se i Palazzi Nasridi sono l’apoteosi dell’Alhambra, quello de Comares e quello de los Leones rappresentano l’apoteosi dei Palazzi Nasridi.
Palacio del Mexuar – Ingresso
Palacio del Mexuar – Sala del Mexuar
Palacio del Mexuar – Oratorio
Palacio del Mexuar – Patio
Palacio del Mexuar – Patio con Facciata del Cuarto Dorado
Palacio del Mezuar – Soffitto del Cuarto Dorado
Palacio del Mexuar – Cuarto Dorado
Palacio de Comares – Patio de los Arrayanes
Palacio de Comares – Patio de los Arrayanes
Palacio de Comares – Soffitto della Sala della Barca
Palacio de Comares – Corridoio
Palacio de Comares – Salone degli Ambasciatori
Palacio de Comares – Salone degli Ambasciatori
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – La fontana dei Leoni
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Patio
Palacio de los Leones – Sala de los Reyes
Palacio de los Leones – Sala de los Reyes
Palacio de los Leones – Sala de los Reyes
Palacio de los Leones – Sala de los Reyes
Palacio de los Leones – Sala de Abencerrajes
Palacio de los Leones – Sala de Abencerrajes
Palacio de los Leones – Sala de dos Hermanas
Palacio de los Leones – Sala de dos Hermanas
Palacio de los Leones – Mirador de Lindaraja
Casa Real Vieja – Patio de Lindaraja
Casa Real Vieja – Patio de la Reja
Casa Real Vieja – Bagni reali
Altri punti di interesse
Alcune immagini di altri scorci interessanti dell’Alhabra, concentrati per lo più in quella che una volta era la medina.
Calle Real de la Alhambra
Parador de turismo San Francisco
Patio del Parador
I bagni della medina
I bagni della medina
I bagni della medina
Calle Real de la Alhambra nella medina
Iglesia de Santa Maria de la Encarnación
Scorcio dei Palazzi Nasridi dal sagrato della chiesa
Puerta del Vino
Giardini
Il Palazzo di Carlo V e la coda per entrare ai Palazzi Nasridi
Veduta dell’Alhambra dal Generalife
CATEDRAL DE GRANADA
Si tratta della seconda più grande cattedrale dell’Andalusia, dopo quella di Siviglia. La costruzione fu iniziata in forme gotiche nel 1523, su progetto di Enrique de Egas, poi continuò con Diego de Siloé in forme rinascimentali, fino alla sua morte nel 1563. Solo nel 1703 la costruzione fu portata a termine con l’aggiunta, nel frattempo, di innesti barocchi e neoclassici. La cattedrale è stata costruita a fianco della Capilla Real, a suo tempo già completata, e ne ha inglobato il portale sul lato sinistro della cappella.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e sul costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale:
https://catedraldegranada.com/
La pianta della chiesa
Pianta della Cattedrale di Granada
(ripresa dal libro Granada e l’Ahlambra delle Ediciones Miguel Sánchez
che ne detengono i diritti. https://edicionesmiguelsanchez.com/ )
Gli esterni
È molto difficile fotografare gli esterni della cattedrale, non solo per il passaggio delle persone, ma anche, e soprattutto, per le vie strettissime che la circondano. La facciata austera è stata ideata da Alfonso Canonel 1667. Oltre ai portali sulla facciata ci sono tre portali cinquecenteschi: sul lato sinistro quello di San Jerónimo e quello del Perdón, notevole opera di Diego de Siloé, sul retro quello dell’Ecce Homo, da dove si esce. La torre campanaria, nell’angolo sinistro della facciata, è rimasta incompiuta.
Facciata della Cattedrale di Granada (ripresa da http://www.jdiezarnal.com/ )
L’esterno absidale
Puerta del Perdón
Puerta de San Jerónimo
L’interno
L’interno è grandioso: 116 metri di lunghezza per 65 metri di larghezza. La cattedrale è strutturata in cinque navate e una grande sezione absidale con deambulatorio ad unica navata che circonda la Capilla Mayor, capolavoro di Diego de Siloé, a forma cilindrica. Lungo il deambulatorio si aprono nove vani, di cui uno dedicato alla porta di uscita per le visite turistiche e un altro alla porta di ingresso alla sacrestia (dove non è possibile fotografare e fare riprese video), gli altri sette sono le sedi delle cappelle absidali. All’imbocco del deambulatorio sono poste due grandi pale d’altare: la pala d’altare della Virgen de la Antigua, nell’omonima cappella, e il retablo di Santiago nel lato opposto.
La grandiosità dell’interno
La navata centrale verso la Capilla Mayor
La navata centrale verso la retrofacciata
Capilla Mayor con il tabernacolo e la cupola
Cappelle, porte, portali e altri tesori
Retablo de Santiago
Capilla de Nuestra Señora de la Antigua
Capilla de Jésus Nazareno
Capilla de Santa Ana
Capilla de la Santisima Trinidad
Capilla de Nuestra Señora de las Angustias
Il portale della Capilla Real
La porta verso l’Iglesia del Sagrario
Organo
Organo
El trono procesional para la custodia del Corpus Christi
CAPILLA REAL Y MUSEO
Commissionata da Ferdinando II d’Aragona e Isabella I di Castiglia (Isabel la Católica), la Cappilla Real fu realizzata tra il 1506 e il 1521 in stile gotico isabelliano, prima della costruzione dell’attigua cattedrale (che poi ha inglobato il portale sul lato sinistro della Capilla Real). Non si accede alla Capilla Real dalla cattedrale bensì dalla Loggia Mercaderes dove c’è la biglietteria. La Loggia Mercaderes è un edificio cinquecentesco realizzato in stile plateresco da García de Pravas, addossato alla cappella, ma un tempo indipendente, posto in Calle Oficios.
All’esterno, sul lato destro della cappella c’è un’altro portale, plateresco, realizzato anch’esso da García de Praves. L’interno della cappella è a navata singola divisa da una magnifica cancellata realizzata da Bartolomé de Jaén (notevole sia la parte centrale con lo stemma dei re cattolici, sia la parte superiore con scene della passione di Cristo). Al di là della cancellata ci sono le splendide tombe dei re cattolici (notevoli, pur non raggiungendo i livelli della tomba di Juan II e Isabel de Portugal nella Cartuja de Miraflores a Burgos). A destra la tomba di Ferdinando II d’Aragona e Isabella I di Castiglia realizzata da Domenico Fancelli. A sinistra la tomba di Filippo I e della moglie Giovanna la Pazza, realizzata da Bartolomé Ordóñez. Chiude la cappella l’imponente retablo maggiore, posto sopra una scalinata, realizzato da Philippe Bigarny tra il 1520 e il 1522. Da una porta sul lato destro della cappella si accede alla sacrestia, oggi sede museale, dove sono esposte opere, tra gli altri, del Perugino, di Rogier Van der Weyden, Jan Provost, Hans Memling.
All’interno della Capilla Real non si può fotografare o fare riprese video. Le immagini degli interni sono state riprese dal sito https://ticketsgranadacristiana.com/ dell’Archidiócesis de Granada che ne detiene i diritti. Sono pubblicate qui al solo scopo informativo per documentare quali meraviglie si possono ammirare durante la visita.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e sul costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale:
https://capillarealgranada.com/
Loggia Mercaderes
Il portale della Capilla Real
Questa immagine è stata ripresa dal sito https://ticketsgranadacristiana.com/
dell’Archidiócesis de Granada che ne detiene i diritti
Questa immagine è stata ripresa dal sito https://ticketsgranadacristiana.com/
dell’Archidiócesis de Granada che ne detiene i diritti
CARTUJA DE LA ASUNCIÓN
La Cartuja de la Asunción (Certosa dell’Assunzione) fu ultimata nel 1545. A tutt’oggi del grande monastero rimangono solo la chiesa, la sacrestia e il claustrillo (il chiostro piccolo), con il refettorio, la cappella de profundis e la sala capitolare. Il chiostro grande, le celle le botteghe e i cimitero sono andati distrutti.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e sul costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale:
https://cartujadegranada.com/
L’edificio e il chiostro
Il refettorio
I quadri che adornano le pareti del refettorio sono di Sánchez Cotán. Su una delle due pareti di fondo risalta l’Ultima Cena.
La chiesa
L’interno della chiesa, del XVII secolo, è in stile barocco, a navata unica decorata di stucchi e divisa in tre parti. La prima, dal portale di fondo fino alla cancellata, è dedicata ai fedeli. La seconda, che si estende dalla cancellata fino alla porta intarsiata che si apre tra i quadri di Sánchez Cotán, è dedicata ai fratelli. La terza, che si sviluppa tra la porta intarsiata e l’altare maggiore, è riservata ai padri, in clausura. La porta intarsiata è stata realizzata nel 1720 da Fray José Manuel Vásquez. Da notare i delicati intagli nella pietra a decorazione del coro. Dietro l’altare tra le statue di San Giovanno Battista e San Bruno si erge il baldacchino in legno dorato realizzato da Francisco Hurtado Izquierdo con al centro la statua dell’Assunzione realizzata da José de Mora.
Il Sancta Sanctorum
Dietro l’altare, attraverso una porta di vetro veneziano, si accede al Sancta Sanctorum, dove si costudivano reliquie e le ostie sacre. Fu realizzato tra il 1704 e il 1720 da Francisco Hurtado Izquierdo in uno stile barocco esageratamente ricco di dettagli. Al centro si trova un baldacchino in marmo, con colonne tortili nere che contornano una palma centrale tempestata di pietre. Agli angoli le statue delle quattro virtù cardinali. Il baldacchino è sormontato dalla stauta che simboleggia la fede scolpita da Risueño. Oltre al baldacchino, notevole anche la cupola affrescata da Antonio Palomino.
Visione d’insieme del Sancta Sanctorum.
Questa immagine è stata ripresa dal sito https://ticketsgranadacristiana.com/
dell’Archidiócesis de Granada che ne detiene i diritti
La sagrestia
Indicata, con una punta di eccessiva presunzione, come la più bella al mondo, la sacrestia della Cartuja rappresenta comunque un’opera notevole nella sfarzosità e finezza delle sue decorazioni. Vi si accede tramite una porta posta alla sinistra dell’altare maggiore. Gli stucchi sono opera di Luis Cabello, mentre i marmi screziati che rivestono lo zoccolo sono opera di Luis de Arévalo. La cupola è stata realizzata da Tomás Ferrer. I cassettono sono opera di Fray José Manuel Vásquez. Pregevole e degna di nota la piccola scultura barocca di San Bruno, posta in una nicchia alla sinistra del retablo.
MONASTERIO DE SAN JERÓNIMO
Un altro edificio religioso imperdibile di Granada. Possiede una delle poche chiese dell’Andalusia con pareti affrescate. Da ammirare la struttura interna della chiesa, tipica e allo stesso tempo atipica, finemente decorata nelle volte, nel coro, nella crociera e nella cappella maggiore.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e sul costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale:
https://realmonasteriosanjeronimogranada.com/
L’edificio e il chiostro
Dall’esterno si possono ammirare gli imponenti contrafforti e l’abside della chiesa con gli stemmi del Gran Capitano, Gonzalo Fernández de Córdoba, che lo decorano. La facciata della chiesa, divisa in tre ordini architettonici, è situata all’interno dell’area perimetrale del monastero. La torre campanaria è formata da quattro ordini architettonici.
All’interno del monastero ci sono due chiostri, ma uno solo è visitabile, realizzato in stile gotico isabelino. Questo chiostro possiede due ordini di loggiati (quello superiore non è visitabile) e un agrumeto con fontana al centro. Sul lato che costeggia la chiesa c’è un ulteriore livello: è una sorta di solarium un tempo dedicato ai convalescenti.
Le sale intorno al chiostro
Intorno al chiostro di aprono varie sale. Questi annessi, visitabili, non sono particolarmente interessanti.
La chiesa
La chiesa, ad una sola navata, è divisa in due parti. La prima, tra il portale d’ingresso e la crociera, in stile gotico isabelino, probabilmente realizzata su progetto di Jacopo Torni detto l’Indaco. La seconda, dalla crociera all’altare maggiore, è in stile rinascimentale, realizzata su progetto di Diego de Siloé. Si tratta di una delle poche chiese dell’Andalusia con le pareti decorate ad affreschi. Il coro posto in posizione elevata nella prima parte della navata, non è visitabile. Da notare la volta della chiesa e la finissima crociera. Il retablo maggiore, strutturato in quattro registri, è posto sopra una gradinata ed è tra i più grandi retabli rinascimentali spagnoli. Presso gli angoli inferiori del retablo sono poste le statue dei mecenati del monastero: il Gran Capitano, a sinistra, e sua moglie, sulla destra.
PASSEGGIANDO PER LA CITTÀ
Di seguito alcuni panorami della città fotografati dall’Alhambra e alcune immagini che abbiamo colto passeggiando per la città.
Panorama del centro storico dall’Alhambra
Panorama dell’Albaicin dall’Alhambra
Plaza Isabel la Católica
Monumento al Aguador
Calle Oficios
Palacio de la Madraza
Palacio de la Madraza
Palacio de la Madraza
Palacio de la Madraza
Hospital Real
Hospital Real
Nuestra Señora del Perpetuo Socorro
Calle San Jerónimo
IL VIDEO
Work in progress.
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Una gradevole sosta tra Salamanca e BurgosSchiacciata tra due città bellissime quali Salamanca e Burgos, spesso Valladolid viene trascurata. A nostro parere merita uno stop, sia per i monumenti, sia per la città in quanto tale.Valladolid in motorhome Iglesia de San...