Baeza (Andalusia)

L’Unesco l’ha dichiarata, con Ubeda, Patrimonio dell’Umanità

Circondata da un’immensa distesa di olivi, con la vicino Ubeda, ci regala il cinquecento spagnolo meglio conservato, tra dimore storiche, chiese, palazzi e vicoli murati.

BAEZA IN MOTORHOME

Dove pernottare o parcheggiare

Noi abbiamo pernottato nell’area sosta camper gratuita di Baeza. A fianco della stazione degli autobus e ad un parcheggio di auto, è abbastanza vicina al centro storico. Un po’ rumorosa. Relativamente vicino all’area sosta camper c’è un rivenditore di gas Repsol: Av. Andrés Segovia, 5.

Come arrivare

Noi siamo arrivati da Chincilla passando per Albacete ed Ubeda, lungo la strada da Albacete a Cordoba. Dopo Albacete si percorre un tratto rettilineo in pianura, poi la strada inizia a salire, le curve ad aumentare e il paesaggio a migliorare. La strada è molto bella tra cespugli di fiori gialli, da lontano, simili a mimose. Dopo il tratto montagnoso, la strada declina in un tratto collinare ricoperto fino all’orizzonte di oliveti. Molto piacevole guidare, anche se ci sono veramente tante curve. Arrivati ad Ubeda, non fermiamo in quanto è gia tardo pomeriggio ed essendo Ubeda più “gettonata” di Baeza, rischiamo di non trovare posto nell’area sosta camper di Ubeda. 

Come muoversi

Dall’area sosta camper si può visitare la cittadina comodamente a piedi.

Cosa abbiamo visto

Dall’area sosta camper siamo entrati nel centro storico percorrendo Av. Alcade Puche Pardo e poi C. Julio Burell fino al Torrione e alla porta di Ubeda.  Da qui, percorrendo alcune vie, tra case realizzate in pietra e case intonacate di bianco, siamo arrivati in Plaza Santa Maria, una delle due piazze più famose di Baeza, l’altra è Plaza del Populo. Al centro della piazza c’è la fontana di Santa Maria, caratterizzata da una struttura ad archi, arricchita da sculture e bassorilievi, realizzata nel 1564. Su un lato della piazza c’è la lunga facciata del Seminario Conciliar San Felipe Neri (non visitabile). Sull’altro, la piazza è chiusa dal lato sinistro della Cattedrale di Baeza, forse l’edificio più importante della città. Visitata la cattedrale, uscendo, sulla sinistra si apre un dedalo di vicoli murati e lastricati (Calle Alta) che passano sotto alcuni camminamenti a ponte che collegano i vari giardini murati che caratterizzano questa parte della città vecchia. Percorrendo Calle Alta si può arrivare al mirador del Paseo di Antonio Machado, dal quale ammirare una distesa grandiosa di uliveti. Tornando in Plaza Santa Maria, si può percorrere C.ta San Felipe Neri fino a Plaza Santa Cruz dove c’è la chiesa più antica della città (offerta libera per entrare). Di fronte alla chiesa si erge il Palacio de Jabalquinto, dalla magnifica facciata, sede dell’università. Il chiostro interno, con lo scalone barocco, è visitabile solo la mattina dalle 11 alle 13. L’ingresso è gratuito. Percorrendo C. San Juan de Avila si può andare all’Università Antica per visitare il chiostro (entrata libera, ma solo in certi orari) ed eventualmente la Capilla de San Juan Evangelista, non accessibile durante la nostra visita. Proseguendo per C. Conde Romanones si arriva alla Plaza del Populo, dove, nella Casa del Populo c’è l’Oficina del Turismo. Plaza del Populo è caratterizzata dalla fontana dei Leoni, l’antica Carnicerias, l’Arco de Villarar e la Porta de Jaen. Dalla Plaza del Populo si può andare a visitare la chiesa di San Andreas, interessante, e, da qui, spostarsi al Canvento di San Francisco con notevoli bassorilievi, arrivando all’Ayuntamento ( Antigua Carcel) caratterizzato da una bella facciata. Dall’Ayuntamento si torna verso il grande parco cittadino, Paseo de la Costitucion, percorrendolo fino a Plaza de España. Dalla piazza si può tornare all’area sosta camper percorrendo la pedonale C. de San Pablo. In quest’ultima calle, notevoli le facciate del Palacio de los Salcedos (ora hotel) e del Palacio Ceron (ora ristorante).

Per approfondimenti su Baeza: https://turismo.baeza.net

LA CATTEDRALE DI BAEZA

La cattedrale sorge su un precedente edificio religioso crollato nel 1567. La ricostruzione fu affidata a Andres de Vandelvira che conservò la porta della Luna sulla facciata principale, caratterizzata da un arco polilobato del XIII secolo, sopra il quale c’è un altro resto del tempio precedente: il rosone gotico del XIV secolo. Sullato destro della cattedrale si nota la porta del Perdon, in stile gotico. Oggi la cattedrale si presenta con una combinazione di stili: mudéjar, gotico e rinascimentale. L’interno è a tre navate: la nave de la Epistola, la nave del Evangelio e la nave central che termina nella Capilla Mayor. Notevole è il retablo dietro l’altare maggiore, una delle più grandi espressioni del barocco spagnolo, che fu terminato nel 1741. La torre campanaria è stata ricostruita nel XX secolo. Si può salire, noi l’abbiamo fatto, ma il panorama che si vede attraverso le grate non vale la fatica della salita. Nella cattedrale è conservata una notevole opera di oreficeria: l’ostensorio processionale, una preziosa opera di oreficeria settecentesca. Nel piccolo museo adiacente interessanti messali manoscritti. Per orari aggiornati e prezzo del biglietto, consultare il sito ufficiale della cattedrale.

Il portale sul lato sinistro

La porta della luna

La torre campanaria

Il retablo dell’altare maggiore

L’ostensorio processionale

Il museo della cattedrale

ALTRI LUOGHI DI INTERESSE

Plaza Santa Maria

Questa piazza rappresenta il cuore del centro storico di Baeza. Da un lato è chiusa dalla cattedrale, dall’altro si estende il Seminario Conciliar San Felipe Neri. Nel centro svetta la fontana di Santa Maria.
“Il corpo inferiore della fontana è un arco trionfale romano con tre aperture, di cui quella centrale è semicircolare e quelle laterali sono architravate. Il tutto poggia su quattro coppie di colonne, a loro volta sollevate da quattro piedistalli. L’intera fontana è ricca di dettagli, ma sono particolarmente degne di nota le otto cariatidi allegoriche sulle colonne e l’ornamentazione araldica, con gli stemmi della città e del monarca dell’epoca, Filippo II. Il corpo superiore, che occupa la via centrale, è incorniciato da due grandi mensole e due coppie di atlanti affiancano lo stemma di Filippo II. L’opera è coronata da un frontone triangolare.” (estratto da https://turismo.baeza.net/)

La fontana di Santa Maria e il Seminario

Plaza del Populo

La bella Plaza del Populo è caratterizzata dalla fontana centrale con quattro leoni che sputano acqua dalle loro bocche. Ai lati la piazza è contornata di edifici storici: le Antiguas Carnicerias, l’arco Villalar e la porta Jaén, la Casa del Pópulo, edificio plateresco che ospita l’Ufficio del Turismo.

La fontana dei leoni

L’arco Villalar e la porta di Jaen

La Casa del Populo

Antiguas Carniceras

Chiesa Santa Cruz

La chiesa di Santa Cruz, sorge nell’omonima piazza ed è uno dei pochi gli edifici romanici in Andalusia. Di piccole dimensioni ha un esterno austero che contrasta con la sfarzosita del Palacio da Jabalquinto di fronte.
L’interno è a tre navate separate da colonne romaniche. La navata centrale si estende in una volta a botte dove si possono vedere alcuni resti di affreschi del XV e XVI secolo, tra cui un Calvario, i resti di una Santa Cena e ill Martirio di San Sebastiano. Nella navata dell’Epistola è stato scoperto un arco a ferro di cavallo visigoto. Nella navata del Vangelo si aprono due cappelle gotiche dovute ad ampliamenti successivi.
L’ingresso è gratuito, con offerta libera. La chiesa dovrebbe essere aperta dal lunedì alla domenica dalle 11 alle 13, comunque è meglio informarsi sugli orari aggiornati presso l’ufficio del turismo.

La facciata della chiesa

L’altare con i resti di un affresco

Palacio de Jabalquinto

Si tratta del miglior esempio di stile gotico isabellino (o fiammeggiante) in Baeza. Fu costruito alla fine del XV secolo per Juan Alfonso de Benavides. Oggi è sede universitaria. Si può visitare solo il patio rinascimentale della fine del XVI secolo costituito da un doppio loggiato di archi semicircolari su colonne di marmo. Sul lato opposto rispetto all’entrata si può ammirare la parte iniziale del magnifico scalone barocco con elementi decorativi come lesene rastremate, balaustre e volute (non si può salire).
L’ingresso è gratuito
. Dovrebbe essere aperto dalle 11 alle 13, ma per l’orario aggiornato è meglio informarsi direttamente all’ufficio turistico.

La facciata gotico isabelino

Il patio

Particolare dello scalone barocco

Antigua Universitad

“La struttura è quella tipica dei palazzi rinascimentali: un grande chiostro con un doppio porticato e una scala coperta da una cupola. La facciata è in stile manierista e si sviluppa su tre piani. Il portale ha un arco semicircolare ed è incorniciato da una doppia parasta dorica. Al di sopra è presente un medaglione che raffigura la Santissima Trinità. Ai lati della finestra principale e appoggiati sul cornicione ci sono gli stemmi del fondatore dell’università, Pedro Fernández da Cordoba.” (estratto da https://turismo.baeza.net/). Si può visitare solo il patio. L’ingresso è gratuito. In merito all’orario di apertura al pubblico, contattare l’ufficio del turismo.

Il patio

Chiesa San Andreas

La chiesa parrocchiale di San Andrés, patrono della città, è stata costruita nel XVI secolo ed ebbe il titolo di collegiata dal 1764 al 1852. All’esterno, da notare la grande torre a forma quadrata. Il portale principale è in stile plateresco. Sulla facciata vi è una nicchia in pietra scolpita: dove è rappresentata la Pietà. L’interno della chiesa è a navata unica. L’altare maggiore è opera di Andrés de Vandelvira. In epoca successiva fu inglobata la pala d’altare tuttora in buono stato di conservazione. Da ammirare anche le sculture barocche. L’ingresso è gratuito. In merito all’orario di apertura al pubblico, contattare l’ufficio del turismo.

Il retablo dietro l’altare maggiore

Convento di San Francisco

“Il convento di San Francisco è una delle opere più rappresentative del Rinascimento andaluso, ma a causa di una serie di una serie di circostanze sfortunate non è giunto integro ai nostri giorni. I terremoti del XVIII e XIX secolo, il successivo saccheggio da parte dei francesi durante l’invasione e il passare del tempo ci hanno impedito di godere appieno di tutta la sua magnificenza. Il complesso fu venduto durante la Confisca di Mendizábal e lo spazio venne occupato da negozi, abitazioni e persino un teatro, che furono mantenuti fino agli anni ’70.
In questo complesso conventuale funerario Andrés Vandelvira riversò tutto il suo genio e creò uno dei monumenti più originali del Rinascimento andaluso. L’atto di fondazione (1538) è intestato a Don Diego Valencia de Benavides, secondogenito del signore di Jabalquinto, e di sua moglie, Doña Leonor de Guzmán y Mendoza, figlia del terzo Duca di Medina Sidonia. Così nacque il convento di San Francisco, che non fu il primo ad essere costruito a Baeza.” (estratto da https://turismo.baeza.net/). Si può ammirare solo l’esterno.

Il portale principale

L’area restaurata

Ayuntamento

“Quando questo edificio fu costruito nel 1520 per volere di Carlo I, l’idea era quella di farne la prigione della città, dato che la precedente versava in pessime condizioni. Nel 1559 fu ampliato con la Casa del Corregidor (Casa del Funzionario Reale) per garantire una maggiore sorveglianza del complesso. A partire dal 1867 è diventato sede del Municipio di Baeza, funzione che svolge ancora oggi. Il palazzo comunale è un Bene di Interesse Culturale dal 1917, quando è stato dichiarato Monumento Storico-Artistico.
È senza dubbio uno degli edifici più rappresentativi di Baeza, con la sua imponente facciata in stile plateresco, larga 37 metri per 11 metri di altezza. La porta a sinistra con un arco semicircolare è quella del vecchio carcere, mentre quella a destra appartiene all’ex Casa di Giustizia, con un arco a spicchi. La facciata presenta alcuni elementi caratteristici di Andrés Vandelvira, come le finestre serliane, pur non essendo certo che siano opera dell’illustre architetto che ha avuto una così grande influenza sul patrimonio di Baeza.
Tra le finestre, separate da file di foglie d’acanto, si trova la decorazione araldica costituita da uno stemma monumentale di Filippo II con l’aquila di San Juan, affiancato dall’emblema del Corregidor Juan de Borja e da quello di Baeza. I tre stemmi mostrano tracce della policromia originale dell’epoca nei toni del rosso e del blu. L’edificio è coronato da un grande cornicione o grondaia sporgente di dimensioni considerevoli, in cui colpisce la grande decorazione basata su ovali e mensole” (estratto da https://turismo.baeza.net/).

La facciata

I vicoli murati

Altra caratteristica di Baeza sono i vicoli murati e lastricati che si sviluppano tra la cattedrale ed il paseo Antonio Machado. I muri racchiudono giardini, collegati tra loro tramite passaggi volanti sopra i vicoli.

Informazioni, itinerari e pernottamenti

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