Cordova (Andalusia)

Il fascino della grande Mezquita

A Cordova si trova una delle più alte e magnificenti espressioni della contaminazione tra l’arte islamica e quella cristiana. Si tratta della Mezquita, che con il centro storico di Cordova è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1984.

CORDOVA IN MOTORHOME

Dove pernottare o parcheggiare

Premesso che, per una serie di ragioni che spiegheremo in seguito, non abbiamo pernottato a Cordova o negli immediati dintorni, anche se avremmo voluto, abbiamo valutato sulla carta e direttamente una serie di alternative.

  • Área de Autocaravanas de Córdoba alle coordinate N 37°52’27.9912” W 4°47’11.7924”. I giudizi su park4night.com non erano lusinghieri. Ci preoccupava soprattutto il calcolo delle tariffe, ovvero il fatto che avendo un veicolo di grandi dimensioni, per un nonnulla, ci facessero pagare l’occupazione di più piazzole. Abbiamo abbandonato subito l’idea di pernottare lì.
  • Camper Park Medina Azahara alle coordinate N 37°52’15.2832” W 4°51’21.6756”, in località El Higueron, relativamente vicino a Madinat Ahzara. Grazie anche alle buone recensioni su park4night.com, questa era stata la nostra scelta. Purtroppo quando siamo arrivati (il 18 maggio) il parcheggio non era accessibile. Pare che quest’area di sosta rimanga chiusa da un giorno imprecisato di maggio fino alla fine di agosto.
  • Aparcamiento Arrabal de Saqunda alle coordinate 37°52’36.0″N 4°46’20.3″W. Si tratta di un grande parcheggio senza servizi vicinissimo al centro di Cordova. Ci siamo fermati lì per visitare la città. Stranamente, non è indicato da park4night.com, neanche come parcheggio solo diurno. Quando siamo arrivati non c’era nessuna indicazione di divieto di parcheggio per camper. Nel parcheggio ci sono alcuni ragazzi che chiedono un’offerta, sono gentili e non insistenti o aggressivi. Desideravamo fermarci anche la notte. Purtroppo, mentre stavamo visitando la città sono passati a mettere dei cartelli temporanei di divieto di parcheggio ai non residenti per via della fiera di Cordova che iniziava il giorno successivo. I ragazzi del parcheggio ci hanno detto che non c’erano problemi se pernottavamo lì, nonostante i cartelli. Poiché iniziava a piovere (la burrasca Oscar era in arrivo) abbiamo preferito non rischiare di essere eventualmente mandati via più tardi e siamo andati a pernottare a Castro del Rio. Comunque riteniamo che questo parcheggio sia un’ottima soluzione per visitare Cordova e per un eventuale pernottamento.

Ovviamente ci sono altri parcheggi in zona, ma alcune recensioni di camperisti che hanno avuto esperienze infelici con i posteggiatori abusivi, ci hanno fatto desistere dal valutarli come alternativa.

Come arrivare

Le indicazioni di Google Maps per arrivare all’Aparcamiento Arrabal de Saqunda sono corrette. Abbiamo verificato che anche le indicazioni per arrivare al Camper Park Medina Azahara sono corrette.

Come muoversi

Se si parcheggia all’Aparcamiento Arrabal de Saqunda si raggiunge a piedi in pochi minuti il centro storico di Cordova. Se si lascia il camper al Camper Park Medina Azahara si può raggiungere Cordova in bus o in treno.

Cosa abbiamo visto e fatto ( … e non visto e non fatto)

Dall’Aparcamiento Arrabal de Saqunda abbiamo raggiunto la Torre Calahorra. Dal strada che costeggia il Guadalquivir si possono fare ottime fotografie della Torre, del Ponte Romano e della Mezquita. Non abbiamo visitato il Museo Vivo de al-Andalus che ha sede nella torre. Percorso il Ponte Romano sul Guadalquivir siamo entrati nel centro storico di Cordova attraverso la Puerta del Puente. Passata la porta, si apre Plaza del Triunfo, sulla destra c’è l’ufficio del turismo, davanti uno scorcio della grandissima Mezquita. Percorrendo C. Torrijos, circa a metà si trova l’ingresso del complesso della Mezquita (Puerta de los Deanes) che dà direttamente nel Patio de los Naranjos. Visitata la Mezquita ci siamo diretti verso l’Alcazar. Visitato l’Alcazar abbiamo fatto un giro per le viuzze della Juderia, non particolarmente entusiasmanti, fino alla Capilla Mudéjar de San Bartolomé. Tornando verso il parcheggio ci siamo fermati sul lungofiume per fotografare il Molino de la Albolafia.
A parte la Mezquita (dove abbiamo speso circa tre ore) e l’Alcazar, la nostra visita di Cordova è stata abbastanza superficiale e incompleta. Se si desidera fare una visita più approfondita, suggeriamo di visitare il sito ufficiale https://www.turismodecordoba.org/  per avere più informazioni sul partimonio artistico e culturale della città.

Mappa della città (immagine Google Earth)

LA TORRE CALAHORRA E IL PONTE ROMANO

Il Ponte Romano fu costruito nel I secolo a.C.. Nel corso dei secoli successivi ha subito vari rimaneggiamenti. La struttura principale risale al medioevo, mentre l’ultimo intervento è del 1876. Il ponte è strutturato in sedici archi, di cui quattro a sesto acuto e i restanti dodici semicircolari. Al centro del ponte è stata posta la scultura di San Raffaele, realizzata da Bernabé Gómez del Río nel XVI secolo.

Il ponte romano rappresentava l’accesso principale alla città e andava protetto. Per questo motivo gli arabi decisero di costruire una torre difensiva sul lato opposto del ponte rispetto alla città: la Torre Calahorra. Non si hanno fonti sull’esatta data della costruzione, si sà che dal XII secolo in poi subì vari rimeggiamenti. Dopo svariati usi nel corso dei secoli, oggi ospita il Museo Vivo di al-Andalus, sulla coesistenza tra culture ebraiche, cristiane e musulmane nella Cordova medioevale.

Dalla riva del Guadalquivir dove si erge la torre si hanno ottime vedute del ponte e della città dove svetta la basilica della Mezquita.

MEZQUITA

Per apprezzare al meglio questo immenso, meraviglioso ed unico edificio multireligioso, consigliamo di acquisire prima qualche nozione su ciò che si andrà a scoprire durante la visita. Una fonte di informazione molto utile, concisa ed esaustiva è il depliant illustrativo in italiano che rilasciano in biglietteria. Qui si può scaricare il PDF  https://mezquita-catedraldecordoba.es/site/assets/files/20355/folleto_italiano_a.pdf. Nel depliant sono illustrati gli sviluppi architettonici dell’edificio nei secoli: dalla Basilica Visigota di San Vincenzo alla prima moschea fatta costruire tra il 786-e il 788 da Abd al-Rahman I, dagli ampliamenti realizzati sotto Abd al-Rahman II fino all’erezione del Cruciero (1523-1606). Inoltre sono segnalati i punti di maggiore interesse artistico: un vero e proprio piano-guida per la visita. Dunque non ripeteremo qui informazioni che già si possono trovare nel foglietto illustrativo. Lasciamo parlare le immagini che abbiamo colto anche se danno solo una minima idea della maestosità della struttura e dei suoi interni.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e il costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale https://mezquita-catedraldecordoba.es/. Cliccare sul menù in alto a destra per entrare nelle varie sezioni. Il sito è fatto molto bene.
Un’altra fonte di informazioni è la sezione del http://www.jdiezarnal.com/ dedicata alla Mezquita.

Veduta aerea della Mezquita
Toni Castillo Quero, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Veduta angolo sud della Mezquita
Alonso de Mendoza, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, da Wikimedia Commons

Le Porte della Mezquita

La Mezquita di Cordova ha varie porte di accesso, alcune davano accesso direttamente alla Moschea/Cattedrale (oggi chiuse) altre al Patio de los Naranjos (chiostro degli aranci).

In Calle Torrijos si possono ammirare varie porte che davano accesso alla Mezquita. Partendo da sud si ha il complesso delle tre porte che davano accesso alla sala di preghiera costruita dal califfo Alhaken II nella seconda metà del X secolo: la Puerta de San Ildefonso, la Puerta de San Pedro, detta anche Puerta de la Paloma o Postigo de Palacio (nella foto) e la Puerta del Espíritu Santo (nella foto). Quindi la Puerta de San Miguel, la Puerta de San Esteban, la Puerta de los Deanes (da dove si entra nel Patio de los Naranjos) e il piccolo Postigo del Leche.
In Calle Cardenal Herrero si aprono la Purta del Perdón (sotto la Torre Campanaria) e la Puerta del Caño Gordo. Infine in Calle Magistral González Francés si aprono la Puerta della Grada Redonda, la Puerta de Santa Catalina e, dopo alcune porte senza nome che davano accesso alla sezione della Mezquita sviluppata da Almanzor, un complesso di tre porte con al centro la Puerta del Sagrario.
Sul lato della Mezquita verso il fiume non ci sono porte.

Postigo de Palacio

Puerta del Espíritu Santo

Il Patio de los Naranjos e la Torre Campanaria

Per entrare nella Moschea/Cattedrale è necessario passare per il Patio de los Naranjos (il chiostro degli aranci). Chi viene dal ponte romano entra nel Patio dalla Puerta de los Deanes. La biglietteria dove acquistare i biglietti di ingresso si trova all’interno del Patio, presso la Torre Campanaria, fatta costruire dal primo califfo Abd al-Rahman III com minareto e successivamente trasformata in campanile cristiano. La porta che dà accesso all’interno della Moschea/Cattedrale si trova sul lato opposto del Patio rispetto alla Torre Campanaria ed è denominata Puerta de las Palmas.

Patio de los Narajos

Patio de los Narajos

La Torre Campanaria

La Torre Campanaria

L’interno della Moschea/Cattedrale

Non ci sono parole per descrivere  quello che si può ammirare all’interno della Mezquita. Una foresta di colonne ed archi di stampo islamico, in cui si innestano la monumentalità e l’iconografia cristiana, la grande basilica al centro e le cappelle perimetrali, creando una meraviglia unica nel suo genere. Lasciamo parlare le immagini, anche se, come dicevamo, danno solo una minima idea di quello che ci aspetta.

Tra archi e colonne

Il Mihrab

La Cappella di Santa Teresa e il Tesoro

La Cappella Reale (chiusa durante la nostra visita)

La Cappella di Villaviciosa

Parroquia del Sagrario

La Basilica con l’altare maggiore e il coro

ALCÁZAR DE LOS REYES CRISTIANOS

Le origini di questo complesso risalgono all’epoca romana quando aveva il carattere di fortezza. Nel periodo della presenza araba era integrato nel gruppo di edifici che costituivano la fortezza del Califfato Omayyade di al-Andalus. L’edificio che vediamo oggi venne fatto costruire da Alfonso XI nel 1328. Nel corso dei secoli, fu residenza reale, sede dell’Inquisizione, prigione. Ad oggi restano solo le mura, le torri ed alcune sale. Notevoli i giardini con vasche e fontane. 

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sugli orari di apertura e il costo dei biglietti di ingresso si può consultare il sito ufficiale https://alcazardelosreyescristianos.cordoba.es/

L’edificio

Le sale

I giardini e le vasche

PASSEGGIANDO PER IL CENTRO STORICO E LA JUDERÍA

Da Plaza del Triunfo abbiamo percorso C. Amador de los Ríos verso l’Alcazár per poi immergerci nella Judería, uno degli antichi quartieri di Cordova. A nostro parere, molto pompato rispetto a quello che offre. Interessante la Capilla Mudéjar de San Bartolomé, dietro a Plaza Maimónides.

Plaza del Triunfo e dintorni

Puerta del Puente

Plaza del Triunfo

Plaza del Triunfo

Triunfo de San Rafael

Calle Torrijos

Molino de la Albolafia

 

Judería

Plaza Maimonides

Patio Museo Taurino

Capilla Mudéjar de San Bartolomé

 

Capilla Mudéjar de San Bartolomé

 

Capilla Mudéjar de San Bartolomé

 

Judería

Judería

Judería

Judería

Judería

Judería

Informazioni, itinerari e pernottamenti

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