Pamukkale e Hierapolis

Splendide terrazze di travertino e rovine romane

Nel 1988, l’Unesco ha incluso Hierapolis e Pamukkale nell’elenco dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. Sgorgate dalle sorgenti calde situate su un pendio alto 200 metri, le acque cariche di calcite hanno creato un paesaggio unico ed irreale, Pamukkale, costituito da cascate pietrificate e da una serie di bacini su terrazze. A fianco di questa opera della natura, l’essere umano ha creato una città, Hierapolis, che ha vissuto il suo periodo di massimo splendore durante l’epoca romana.

PAMUKKALE IN MOTORHOME

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Dove pernottare

Noi abbiamo pernottato nel Willy’s State Camping and Restaurant nella cittadina di Pamukkale, vicinissimo all’ingresso inferiore delle terrazze di travertino, raggiungibile a piedi.

Dove parcheggiare

Se non si usufruisce del camping, ci sono un paio di parcheggi sterrati alla confuenza di Yeniköy Yolu, la strada che conduce all’ingresso superiore del sito, con Memet Akif Ersoy Blv. la strada che porta all’ingresso inferiore e al campeggio. In questi parcheggi, volendo, è possibile anche pernottare. Un’altro parcheggio è quello asfaltato nei pressi dell’ingresso superiore. Dovrebbe essere solo diurno. Per ulteriori informazioni meglio consultare park4night.com.

Come muoversi

Dal camping si può arrivare a piedi all’ingresso inferiore delle terrazze di travertino. Passato l’ingresso è obbligatorio togliersi le calzature (quasiasi tipo) per camminare sulle formazioni di travertino e raggiungere la cima del pendio. Qui si possono indossare nuovamente le calzature per andare alla piscina di Cleopatra e poi visitare il museo e le rovine dell’antica Hierapolis. In alternativa, per visitare le rovine, è possibile noleggiare un veicolo elettrico nei pressi dell’antica piscina di Cleopatra. Per tornare al campeggio, o si esce dall’ingresso superiore e si prende un taxi, oppure si fa la stessa strada dell’andata a ritroso sulla formazione di travertino e si esce dall’ingresso inferiore.

Ingresso

Il biglietto di ingresso costa 200 TL e consente l’accesso sia alle formazioni di travertino sia al museo e alle rovine di Hierapolis. Si può entrare gratuitamente all’antica piscina di Cleopatra, ma se si desidera fare il bagno è necessario acquistare un ulteriore biglietto. Per ulteriori informazioni ed aggiornamenti consultare il sito ufficiale muze.gov.tr. Oltre agli ingressi già segnalati c’è un ulteriore ingresso presso la Necropoli Nord di Hierapolis.

Cosa abbiamo visto

Si viene a Pamukkale soprattutto per vedere le fantastiche pozze tra le formazioni di travertino, ma meritano di essere viste anche le rovine di Hierapolis, in primis il teatro, ed il relativo museo. Se si desidera fare un bagno refrigerante, in un acqua abbastanza sporca e sovraffollata, c’è l’antica piscina di Cleopatra, che vale la pena visitare, anche se non ci si immerge.
Interessante e rilassante una passeggiata al laghetto inferiore, circondato dalle formazioni calcaree. Dal campeggio basta attraversare la strada.

La mappa di Pamukkale e Hierapolis (immagine Google Earth)

Volendo, all’alba, si può fare un tour in mongolfiera per avere una visione dall’alto delle formazioni calcaree. I cieli di Pamukkale non sono così affollati come quelli della Cappadocia, ma anche qui sta prendendo piede questo tipo di escursioni. Noi non l’abbiamo provato.

Mongolfiere all’alba

PAMUKKALE

Pamukkale che in turco significa “castello di cotone”,  deve il nome all’aspetto bianco e soffice delle formazioni di calcio che la caratterizzano. Infatti, sembra un’immensa concentrazione di “panna montata”, stesa su un pendio, inframezzata da una serie di piscine di varie dimensioni, formate dall’acqua termale che, sgorgando dal sottosuolo, si raffredda rapidamente, depositando il calcio. Questi depositi di calcio hanno creato. nel tempo, delle terrazze che circondano le piscine formando un paesaggio unico e straordinario.
Se si entra dall’ingresso inferiore, dopo una decina di metri ci si deve togliere le calzature per camminare sulla distesa di calcio ed acqua. Iniziando a salire si incontrano le prime grandi piscine, ancora poco affollate, dove è possibile immergersi. Via via che si sale, si incontrando altre piscine, sempre più affollate, fino a raggiungere le ultime due, affollatissime di turisti che i pullman dei tour organizzati scaricano all’ingresso superiore per una visita al sito, talmente breve che non consente loro di esplorare il sito con la calma che richiederebbe uno spettacolo naturale di questo genere. Camminare a piedi scalzi non è particolarmente piacevole. In alcuni punti bagnati si rischia di scivolare, in altri più secchi si avverte tutta la durezza delle concrezioni calcaree. Meno male che a fianco della salita c’è un piccolo canale naturale dove scorre acqua tiepida. Sedersi sul bordo ed immergere i piedi nell’acqua è un vero toccasana ristoratore. Giunti in cima al pendio è possibile rimettersi le calzature ed esplorare la formazione calcarea dal bordo superiore. Suggeriamo quindi di camminare sul sentiero che costeggia il bordo del pendio sia ad est, sia ad ovest per vedere ulteriori concrezioni calcaree e relative piscine (più piccole di quelle viste durante la salita) in un’area dove è vietato entrare e quindi dove è possibile fotografare questo miracolo della natura senza la presenza di visitatori. In cima al pendio ci sono bar, i servizi igienici e lo shop del sito. Belli anche i giardini a palme che circondano la parte superiore della formazione, dove è gradevole passeggiare.
Come si può notare alcune piscine fotografate hanno pochissima acqua o, addirittura, sono a secco. Rispetto ad alcune foto che si vedono sui libri, scattate qualche anno fa, c’è una bella differenza. Non sappiamo se ciò è dovuto al fatto che ci siamo stati a settembre, alla fine dell’estate, quindi in un periodo dell’anno più secco, o è qualcosa di più preoccupante che ha come causa il cambiamento climatico.

L’ingresso inferiore

Le prime piscine

Vista dalla passerella superiore

Le piscine superiori

Vista del laghetto dall’alto

Le formazioni calcaree

Piscine nell’area non calpestabile

Piscine nell’area non calpestabile

Turisti nelle piscine superiori

L’ANTICA PISCINA DI CLEOPATRA

Una delle cose che assolutamente desideravamo fare, venendo a Pamukkale, era un bagno nell’antica piscina di Cleopatra che si trova tra il museo e il teatro di Hierapolis. Capitelli, colonne e piedistalli sommersi caratterizzano e rendono unico questo ambiente acquatico. Ma una volta arrivati sul posto e vista la situazione, abbiamo rinunciato. L’ambiente era accattivante, ma l’acqua non era affatto invitante. Troppo affollamento e sporcizia nell’acqua. Visto che ci aspettavano ancora diverse tappe in Turchia, il timore di prendere qualche infezione, trattandosi di acqua dolce, ci ha fatto desistere dal fare un bagno che avrebbe potuto condizionare il resto del viaggio. Un timore eccessivo? Bah! Di seguito alcune immagini del posto.

L’antica piscina di Cleopatra

L’antica piscina di Cleopatra

L’antica piscina di Cleopatra

HIERAPOLIS

Pare che Hierapolis sia stata fondata nel II secolo a.C. durante il regno di Eumene II, re di Pergamo. Le rovine attuali risalgono al periodo romano, quello di maggiore splendore della città. Grazie alle missioni archeologiche italiane, alcuni edifici sono stati mirabilmente restaurati. Il sito è molto esteso e, se si vuole visitare anche la Necropoli Nord, è necessario mettere in conto una bella camminata.

Veduta di alcune rovine e del Teatro

Il Museo

Il museo ha trovato sistemazione in alcuni locali delle antiche terme di Hierapolis. Gli imponenti resti dell’antico edificio sono situati ai margini del tavolato su cui si sviluppa la città, molto vicino alle formazioni di travertino. Lo stato di conservazione è buono. Il complesso si articola in una parte prettamente termale (con calderarium, tiepidarium e frigidarium) che oggi ospita i reperti museali, ed un’area rettangolare adibita a palestra.

Ingresso museo

Museo di Hierapolis

Museo di Hierapolis

Il Teatro

Il Teatro di Hierapolis è semplicemente splendido. Grazie alla missione archeologica italiana, è stata effettuata un’imponente opera di pulizia, di restauro e di anastilosi che ha riportato il teatro ai fasti di un tempo. Si tratta di uno dei più bei teatri romani della Turchia. I fregi sono calchi degli originali, conservati nel museo. Assolutamente da vedere, anche se, per visitarlo, è necessario percorrere una strada in salita un po’ faticosa.

Teatro

Teatro. Fronte scenico

Teatro. Fronte scenico. Fregio superiore

Teatro. Fronte scenico. Fregio superiore

Teatro. Statua con fregio inferiore

La Porta Bizantina

Si trattava dell’ingresso monumentale della cinta muraria realizzato sotto l’impero di Teodosio. La porta era architravata e sormontata da un arco di scarico. Ai lati della porta c’erano due torri a pianta quadrata.

La Porta Bizantina

La Via Colonnata

È quella parte dell’arteria principale che congiunge la Porta Bizantina con la Porta di Domiziano. È lastricata e presenta sulla destra, prima della Porta di Domiziano, le colonne e il muro di contenimento della latrina monumentale, parzialmente ricostruita da una missione archeologica italiana con un’opera di anastilosi. La costruzione della latrina probabilmente si deve mettere in relazione con l’adiacente agorà, che si estendeva dalla via colonnata ai margini della collina.

La via colonnata

La Porta di Domiziano

La monumentale porta di Domiziano, detta anche Porta di Frontino, è posta all’estremità settentrionale della plateia major, o via colonnata, l’arteria principale della città. Pare che sia stata ideata dal proconsole Sesto Giulio Frontino (noto per i sui studi sugli acquedotti), in onore dell’imperatore Domiziano. La porta, costruita verso la fine del I secolo d.C., presenta tre archi chiusi tra due torri rotonde ai lati, in buono stato di conservazione.

La porta di Domiziano

La Tomba A28

Questa tomba è situata nelle vicinanze della torre occidentale della porta di Domiziano. Si tratta di uno degli edifici funerari più rappresentativi della necropoli, sia per la posizione, sia per la qualità architettonica, sia per le informazioni storiche ricavabili dall’epigrafe. Fu voluta da Flavio Zeusi, un mercante viaggiatore.

La tomba A28

Le Terme della basilica

Appena dopo la porta di Domiziano, sulla destra si trova il grandioso edificio delle terme della basilica, o della chiesa. Le terme furono costruite nel III secolo e trasformate in chiesa alla fine del IV secolo, dopo un terremoto che aveva devastato parte della città.

Le terme romane della basilica

La Necropoli Nord

Questa è la principale necropoli di Hierapolis che si estende oltre la porta di Domiziano. Ce ne sono altre, tra cui la Necropoli Nord Est, che si sviluppa intorno al Martyrion di San Filippo. Questo insieme di necropoli è considerato, nel suo complesso, uno dei più grandi ed importanti cimiteri del mondo antico. Si estende dalle terme della basilica fino all’ingresso occidentale del sito archeologico. La maggior parte delle tombe risale al periodo ellenistico e a quello romano, solo alcune sono più antiche. Il ceto del defunto determinava la tipologia della tomba: a sarcofago, a forma di cappella o di edicola, o di tumulo.

La Necropoli Nord