Goreme (Cappadocia)

Il cuore della Cappadocia

Spesso si identifica la Cappadocia con Goreme e gli immediati dintorni. Non a torto, perché nel giro di pochi chilometri intorno alla cittadina è condensata gran parte della straordinaria bellezza di questa regione. Una tappa da non mancare, anche se può riservare qualche delusione viste le altissime aspettative che l’accompagnano.

GOREME IN MOTORHOME

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Dove pernottare o parcheggiare

Noi abbiamo pernottato al Goreme Camping and Aquapark due notti e ci siamo trovati bene. Ci sono altri campeggi, ma non abbiamo informazioni in merito. Per ulteriori dettagli su questi campeggi, consultare park4night.com. Attorno a Goreme ci sono tanti spiazzi dove è possibile parcheggiare se non si vuole pernottare in un campeggio. Nei pressi del museo a cielo aperto c’è un ampio parcheggio asfaltato, probabilmente a pagamento. La mattina è pieno di pullman dei tour organizzati.

Come muoversi

A Goreme ci si muove fondamentalmente a piedi. Sia la cittadina, sia il museo a cielo aperto sono poco distanti dal campeggio. Dal campeggio si può anche partire per fare trekking nelle valli, rosa e rossa.

Cosa abbiamo visto (… e non visto)

La mattina presto siamo andati a vedere la partenza delle mongolfiere, molto scenografica. Poi abbiamo visitato il museo a cielo aperto. Nel pomeriggio abbiamo fatto una breve escursione nella valle rosa e abbiamo concluso la serata in un ristorante a Goreme.
Non abbiamo visitato Goreme durante il giorno, né visto la Cappadocia dall’alto di una mongolfiera. Infine non abbiamo approfondito l’esplorazione delle valli rosa e rossa come meriterebbero. Sicuramente, se dovessimo ritornare dedicheremmo più tempo al trekking nelle valli.

Mappa di Goreme (immagine Google Earth)

IL MUSEO A CIELO APERTO DI GOREME

Avevamo grandissime aspettative in merito al museo a cielo aperto di Goreme. Forse per questo ci è rimasto un sapore amaro a fine visita.
Fondamentalmente per tre motivi:

• Il posto non è grandissimo ed è molto affollato. Per entrare nelle chiese rupestri è necessario mettersi in coda e, una volta dentro, si deve subito uscire per fare posto agli altri visitatori, senza avere il tempo per ammirare come si deve gli affreschi che decorano le chiese
• Non si può fotografare, ne fare riprese video. Un vero peccato non poter rivedere con calma questi tesori, una volta a casa.
• Il sito è stato svilito con interventi “urbanistici” di dubbio gusto: passerelle grigie, piazzetta centrale con panchine ed alberi. Non è detto che non si debbano fare lavori per facilitare la fruizione del sito, ma almeno progettarli per integrarsi in modo armonioso con l’ambiente circostante, con un impatto visivo minimo, come a Zelve.

Detto questo, le chiese rupestri sono splendide, in assoluto le meglio conservate (e meno vandalizzate) di tutta la Cappadocia.

Il biglietto di ingresso (100TL) da accesso al museo a cielo aperto e alla Tokali Kilise (la chiesa della Fibbia, Buckle Church), situata all’esterno del museo, lungo la strada che da Goreme porta al museo. All’interno del museo a cielo aperto, se si desidera visitare la Karanlık Kilise (la chiesa Oscura, Dark Church) è necessario acquistare un biglietto aggiuntivo (50 TL).

Le chiese e le cappelle che si possono visitare all’interno del museo sono elencate qui sotto. Poiché non si poteva né fotografare, né fare riprese video, per ogni chiesa lasciamo il riferimento alla relativa pagina del sito Cappadocia History dove si possono trovare immagini degli interni e interessanti approfondimenti.

• Rahibeler Manastiri (Monastero delle Monache). È la grande formazione a più piani che si incontra sulla destra entrando nel museo.
  
• Aziz Basil Şapeli (la cappella di San Basilio, St. Basil Chapel). Si tratta di una cappella grossolaneamente dipinta. La figura in piedi è San Basilio, quella a cavallo è San Teodoro che sta trafiggendo un serpente. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.
• Elmalı Kilise (la chiesa della Mela, Apple Church). Si tratta di una chiesa più strutturata, affrescata con un imponente e complesso ciclo pittorico. La costruzione risale all’XI secolo. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.
  
• Yılanlı Kilise (la chiesa del Serpente, Snake Church). È una piccola chiesa a pianta rettangolare mai completata. Da notare Sant’Onofrio, dipinto seminudo. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.
• Karanlık Kilise (la chiesa Oscura, Dark Church). È considerata la più famosa e bella chiesa rupestre della Cappadocia. Non a caso. Il ciclo di affreschi che la decora è emozionante, e si caratterizza sia per la camplessità e l’armonia delle scene, sia per la vivacità e la conservazione dei colori. La costruzione di questa chiesa risale al XII secolo. La chiesa ha una struttura a croce con quattro pilastri centali. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.
  
• Çarıklı Kilise (la chiesa del Sandalo, Sandal Church). Questa chiesa fa parte di un complesso monastico costruito in un cortile poco profondo, simile alla vicina Karanlık Kilise. Nicchie cieche e croci maltesi rosse decorano la facciata a due piani. La chiesa si trova al piano superiore accessibile tramite una scala in metallo. Triste vedere che una parte inferiore del complesso sia occupata da un caffé. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.
  
• Aziz Barbara Şapeli (la cappella di Santa Barbara, St. Barbara Chapel). È una cappella a forma di croce, ricca di decorazioni con motivi geometrici e animali, dipinti in rosso direttamente sulla roccia. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.
  
• Aziz Catherine Şapeli (la cappella di Santa Caterina, St. Catherine Chapel). La facciata della chiesa presenta intagli decorati. La grande parete piatta frontale contiene tre semicerchi con croci centrali di stili diversi. Durante la nostra visita non si poteva accedere all’interno. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.

All’esterno del museo a cielo aperto c’è la Tokali Kilise (la chiesa della Fibbia, Buckle Church). In realtà si tratta di un complesso di quattro chiese e un eremo, tutte risalenti al 900: la chiesa vecchia a una navata, la chiesa nuova, la chiesa sottostante a quella vecchia e la cappella sul lato nord della chiesa nuova. Tokali Kilise era la chiesa più popolare nei tempi antichi e oggi rimane tra le chiese più belle della Cappadocia. L’interno ha dei magnifici dipinti murali, notevoli le scene rappresentate, sia dal punto di vista teologico, sia da quello artistico. Per informazioni e immagini cappadociahistory.com.

Diseguito alcune immagini dell’ambiente esterno del museo a cielo aperto di Goreme.

I DINTORNI DEL CAMPEGGIO

A destra dell’uscita

Uscendo dal campeggio e girando a destra sullo sterrato si percorre la strada per raggiungere il museo a cielo aperto. Lungo la strada ci sono interessanti formazioni rocciose.

A sinistra dell’uscita.

Se non c’è tempo per fare trekking nelle valli, si possono vedere comunque splendide formazioni rocciose e  grandi panorami camminando per poche centinaia di metri. Uscendo dal campeggio e prendendo la strada sterrata sulla sinistra si raggiungono i grandi spiazzi da cui partono le mongolfiere. Arrivati al primo ci si può arrampicare lungo il pendio fino ad una massiccia e splendida formazione rocciosa. Qui alcuni interni sono decorati, probabilmente c’era una piccola chiesa rupestre. Girando a sinistra si raggiunge un punto panoramico sulle valli, molto affollato al tramonto. Da qui si ammira anche il castello di Uchisar, dalla parte opposta. Scendendo verso Goreme si raggiunge un secondo spiazzo da cui la mattina presto partono le mongolfiere.

Le valli viste dal punto panoramico

Il castello di Uchisar visto dal punto panoramico

LE VALLI INTORNO A GOREME

Quando si parla delle valli intorno a Goreme, generalmente ci si riferisce alla valle rosa e alla valle rossa. La valle rosa è circondata da formazioni rocciose sul bianco ed il rosa, che al tramonto si colorano ancora più intensamente di rosa. La valle rossa, dal nome, è caratterizzata da formazioni dal colore più intenso. Spesso nei siti si fa confusione tra le due valli. Per evitare di aggiungerne altra, in seguito ci riferiremo solo alla valle rosa, non avendo approfondito dove finisce una ed inizia l’altra, o meglio dove sono esattamente collocate, geograficamente parlando.
Non è facile raggiungere la zona senza chiare indicazioni. Noi l’abbiamo esplorata per qualche ora, partendo a piedi dal campeggio, senza seguire un itinerario preciso. Girando sul retro della grande formazione rocciosa che si raggiunge dal primo spiazzo da cui partono le mongolfiere, sulla destra si vede un altra formazione conica alla cui base si apre un vano (probabilmente era un’altra chiesetta rupestre). Scendendo lungo un canalone si raggiunge un punto da cui si possono ammirare ancora dall’alto le formazioni delle valli rosa. La valle è attraversata da una strada sterrata. Se si scende, si può percorrerla per un po’ per esplorare i dintorni. Se si va a sinistra si arriva a Cavusin, se si va a destra probabilmente si arriva sulla strada che congiunge Goreme a Ortahisar. Noi l’abbiamo attraversata e ci siamo addentrati in un sentiero, percorso anche dai tour a cavallo, risalendo tra le formazioni prima viste dall’alto. Il silenzio e l’imponenza delle formazioni accompagnano questo bellissimo cammino. Si arriva ad una piccola chiesa chiusa da un cancelletto in ferro solitamente chiuso. Noi l’abbiamo trovato aperto perché un gruppo di turisti con guida stava visitando la chiesa e la guida aveva le chiavi. Proseguendo si arriva ad un bivio. Andando dritto dopo circa 300 metri si arriva alla Direkli (Kolonlu) Kilise. Noi abbiamo girato a sinistra (in direzione Cavusin) ci siamo inerpicati per un sentiero arrivando alla chiesa della Croce, alla base della quale c’è un punto di ristoro. I panorami intorno a quest’ultimo tratto sono bellissimi. Una scala in legno porta all’ingresso di questa chiesa rupestre, al cui interno si possono ammirare i resti degli affresci che l’adornavano. Il tempo di godersi un succo di melograno e poi siamo ritornati, ripercorrendo a ritroso il cammino fatto. Nel ritorno abbiamo deviato per andare a vedere la Direkli Kilise. Era già tardi. Si entra attraverso un ponticello di legno. Gli interni sono imponenti, con colonne, a più navate, ma non affrescati. Abbiamo raggiunto il campeggio che era quasi buio. Bellissima esperienza, da fare con molta più calma.

Interno della chiesa con il cancelletto in ferro

L’ingresso alla chiesa della Croce

La chiesa della Croce

Il punto di ristoro vicino alla chiesa della Croce

L’ingresso di Direkli Kilise

L’interno di Direkli Kilise

LE MONGOLFIERE DI GOREME

Venendo in Cappadocia, uno dei desiderata che avevamo era di fare un giro in mongolfiera per vedere dall’alto questa splendida regione. Una volta sul posto, viste le condizioni, abbiamo rinunciato e non abbiamo nessun rimpianto ad averlo fatto.
Il primo motivo è stato il prezzo, veramente eccessivo. Avevamo chiesto al gestore del campeggio di contattare un operatore per avere una quotazione. Sapevamo che le cifre erano intorno, o sopra, i 200 Euro. Ci hanno sparato ben 300 Euro a persona. Ora, può darsi che questa quotazione risentisse (ma non è detto) di una consistente cresta da parte del gestore del campeggio, comunque già spendere 200 Euro per un tour ci sembrava estremamente elevato, 300 era semplicemente inacettabile. Ma a parte il prezzo, ci sono state altre considerazioni che ci hanno fatto desistere. Il desiderio di questo tour non era di provare l’ebrezza di un volo in mongolfiera, ma di fare foto e riprese video della Cappadocia dall’alto. Il giorno prima, dal castello di Uchisar, avavamo già provato la vista della regione dall’alto e, francamente, non ci aveva entusiasmato. Troppo da lontano, tutti i dettagli che rendono questa regione unica venivano persi. In mongolfiera si sarebbero raggiunte quote più elevate, ne valeva la pena? Tra l’altro, le mongolfiere partono alle primissime luci dell’alba quando il sole non illumina ancora le rocce. Quindi la prima parte del volo che dovrebbe essere la più interessante, poiché fatta ad una quota meno elevata (e molto più vicina alla valle rosa e alla valle rossa), viene effettuata nella semi oscurità e, in queste condizioni di illuminazione, le formazioni rocciose perdono gran parte del loro fascino. Non da ultimo, ci sono decine di operatori. Se andate a vedere all’alba la partenza delle mongolfiere, realizzerete che seguono percorsi differenti. Una volta decollati, alcuni si avvicinano di più alle rocce, altri prendono subito quota. Quindi non è indifferente prenotare un posto su una mongolfiera o su un’altra. Spendere certe cifre con il rischio di rimanere pesantemente delusi, ci ha fatto desistere. Comunque, vale la pena alzarsi presto la mattina per andare a vedere la partenza delle mongolfiere. Un grande spettacolo.