Mystras

Il grande centro culturale bizantino

Mystras è una città medioevale abbandonata, sorta sul pendio di una collina nei pressi delle pendici del Taigeto. Tra le rovine di case  e palazzi si ergono ancora pressoché intatte alcune bellissime chiese. Di fatto, un museo a cielo aperto. Mystras è stata dichiarata dall’Unesco partimonio dell’Umanità nel 1989.

MYSTRAS IN MOTORHOME

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Dove pernottare

Noi abbiamo pernottato nel Camping Fare a Kalamata la notte precedente e nel Camping Diana a Olimpia la notte successiva. Nei dintorni di Mystras comunque ci sono campeggi e parcheggi dove è possibile pernottare. Consultare park4night.com per saperne di più.

Come arrivare

Il modo migliore per raggiungere Mystras è andare a Sparta e da lì seguire le indicazioni per Mystras che si trova a circa 8 chilometri. Arrivati a Sparta, Google Maps ci fa percorrere delle strade abbastanza strette e impegnative nella cittadina, forse evitabili. Usciti da Sparta, la strada per Mystras inizia abbastanza larga ma a poco a poco si riduce. Il passaggio attraverso la cittadina di Mystras per raggiungere il sito archeologico è abbastanza impegnativa. Fortunatamente non abbiamo incontrato mezzi pesanti in direzione opposta.
Se si viene da Kalamata, c’è una strada attraverso i monti, la 82, che collega direttamente Kalamata con Mystras. È molto impegnativa per via delle curve e l’ultimo tratto è molto stretto. Noi, partendo da Kalamata, abbiamo deciso di non valicare i monti e abbiamo preso l’autostrada E55, poi E65, poi la A71 fino a Sparta, anche se ha richiesto molti più chilometri e il pagamento di pedaggi.

Dove parcheggiare

C’è un parcheggio non molto ampio all’ingresso inferiore del sito. Più affollato in mattinata che nel pomeriggio. L’ideale sarebbe venire presto la mattina o nel primo pomeriggio quando l’afflusso di turisti è inferiore ed è più facile trovare da parcheggiare. Esiste un altro parcheggio vicino all’ingresso della città alta. La strada per arrivarci è stretta e abbiamo evitato di andarci. Tra l’altro è molto meglio visitare il sito partendo dal basso invece che dall’alto.

Ingresso

Il costo del biglietto di ingresso al sito archeologico è di 12 Euro intero e 6 ridotto (over 65).

Un po’ di storia

La costruzione della città di Mystras risale al 1249, con la fortezza e il palazzo, commissionati da Guglielmo II principe franco di Acaia. Della stessa epoca il primo insediamento di case attorno al palazzo. Nel 1262 Mystras fu ceduta ai Bizantini come riscatto per la liberazione di Guglielmo II, catturato durante la battaglia di Pelagonia nel 1259. Dal 1262 al 1348 divenne la sede del governatore bizantino del distretto di Morea (nome medioevale dell’odierno Peloponneso). Questo fu un periodo di grande prosperità per la città. Dal 1348 al 1383 il governatorato fu trasformato in Despotato sotto i Cantacuzeni. Nel 1383 Mystras passò sotto il dominio della dinastia Paleologa fino al 1460 quando la Morea fu sottomessa dal sultano ottomano Maometto II. Nel 1687 fu conquistata dai veneziani. Nel 1715 i turchi la riconquistarono. Con la fondazione della moderna Sparta nel 1831 ad opera del re Ottone I di Grecia, Mystras fu progressivamente abbandonata dai suoi abitanti.

Cosa abbiamo visto

Gli edifici più interessanti da vedere sono le chiese. Entrati nel sito abbiamo preso il sentiero sulla destra e visitato Metropoli (la Cattedrale), la chiesa Evanghelistria, la chiesa dei Santi Teodori (interno non visitabile), la chiesa Odigitria. Poi abbiamo iniziato a salire verso il Palazzo dei Despoti, passando attraverso la Porta di Monemvasia, tra le rovine delle antiche residenze. Il palazzo è da decenni in ristrutturazione e non è visitabile. Poi abbiamo visitato la chiesa di San Nicola, ad ovest del Palazzo, e la chiesa di Santa Sofia, a nord del Palazzo. Non ci siamo spinti fino alla fortezza, molto più in alto. Scendendo siamo andati a visitare il complesso della Pantanassa e poi ci siamo diretti verso l’uscita, senza allungare a ovest per visitare la chiesa Peribeptos. Mystras è magica ed è emozionante visitarla pensando alle persone che vi avevano vissuto e prosperato. Alcune chiese conservano bellissimi affreschi (Metropoli, Pantanassa e, in parte, Odigitria. Peccato per il Palazzo in restauro.

Mappa di Mystras (immagine Google Earth)

Di seguito alcune informazioni e immagini dei singoli edifici più significativi.

METROPOLI

Il complesso di edifici della Metropoli è situato nei pressi del lato interno della cinta muraria esterna di Mystras. Non è ben chiara la datazione. Alcune fonti indicano che la chiesa fu costruita tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300 da Niceforo, altre fonti dicono che Niceforo costruì solo il nartece, mentre il resto della chiesa è antecedente. La chiesa originaria era a tre navate con volte a botte. Nel XV secolo fu pesantemente ristrutturata e rimaneggiata fino ad assumere l’aspetto attuale. All’esterno si possono notare la muratura realizzata con tecnica cloisonné e le finestre finemente decorate. La facciata con l’esonartece è un miscuglio un po’ grezzo di stili. Il campanile fu costruito nel 1316. Il cortile fiancheggiato da portici, sul lato nord della chiesa è di epoca più recente, risale all’occupazione turca. Gli interni della chiesa sono decorati con affreschi risalenti ad epoche diverse, tutto sommato, ben conservati, anche se non corrispondono ad un programma iconografico unitario. La Vergine con Gesù nell’abside rappresenta la pittura più antica. Le volte delle navate laterali sono completamente affrescate e di notevole impatto visivo.

EVANGHELISTRIA

Si tratta di una piccola chiesa posta tra la Metropoli e l’Odigitria, a pianta quadrata a due colonne, di incerta datazione (forse del XV secolo). L’esterno non è particolarmente decorato. All’interno sono visibili solo alcuni frammenti degli affreschi che la decoravano un tempo.

SANTI TEODORI

La costruzione della chiesa dei Santi Teodori dovrebbe risalire alla fine del 1200 ed è una delle più antiche chiese di Mystras. Fa parte con Odigitria di quello che fu il grande complesso monastico chiamato Brontochion, costruito da Pachomios. La chiesa è a pianta ottagonale e presenta una grande cupola. L’interno non era accessibile al momento della nostra visita.

ODIGITRIA (AFENDIKÒ)

Anche questa chiesa fa parte del Brontochion, un monastero composto da più edifici, risalente agli inizi del 1300. La chiesa è dedicata alla Vergine Odigitria ed è un edificio imponente di forma composita . Di fatto è composto da una chiesa  a croce, con cinque cupole di stile costantinopolitano, al piano superiore, che poggia su una basilica a tre navate, al piano inferiore. Purteoppo non è consentito di salire alla chiesa superiore. Anche nell’Odigitria sono presenti interessanti cicli di affreschi, purtroppo molto rovinati.

PORTA DI MONEMVASIA E PALAZZO DEL DESPOTA

La porta di Monemvasia si apre nella cinta muraria interna e dà accesso alla città alta. Il Palazzo del Despota è un insieme di edifici che formano una sorta di L, costruiti in epoche diverse. La parte più antica, nell’ala ad est, risale al dominio dei franchi (fine del 1200). Di più recente costruzione gli altri edifici che lo compongono (XIV secolo). Da alcuni decenni è in corso un restauro della struttura. Più che di un restauro si tratta di una ricostruzione. Se si confrontano le fotografie di oggi con quelle effettuate prima dell’inizio lavori si puo constatare tutta la pesantezza dell’intervento, non ancora terminato. Gli interni non sono visitabili.

SAN NICOLA

Si tratta di una piccola chiesa situata tra la Porta di Monemvasia e la piazza del Palazzo. Non ci sono molte informazioni su questa chiesa. La datazione è incerta, pare sia stata costruita durante la dominazione turca. L’interno conserva ancora qualche parte affrescata, comunque di fattura abbastanza grezza.

SANTA SOFIA

La chiesa di Santa Sofia è stata fondata da Manuele Cantacuzeno intorno al 1350. La struttura della chiesa è a croce. La cupola è sorretta da due colonne. Per quanto riguarda gli esterni, interessante il portico laterale e la muratura del retro della chiesa.La pavimentazione interna è fatta con lastre di marmo. Gli affreschi che si sono conservati, purtoppo, sono pochi e frammentari.

PANTANASSA

Adagiata sul pendio in una posizione isolata, ma dominante, la Pantanassa è un monastero ancora abitato da suore. La fondazione si fa risalire a Giovanni Frangopoulos, una sorta di primo ministro del Despotato, all’inizio del XV secolo. Si tratta di uno dei complessi medioevali di Mystras meglio conservati, con la chiesa a sei cupole, il portico laterale e un alto campanile. La struttura della chiesa riprende quella dell’Odigitria con una basilica a tre navate sormontata da una chiesa cruceiforme. Interessante la decorazione esterna delle absidi. L’interno è riccamente affrescato. Gli affresci originali sono in uno stato di conservazione buono.

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