Meteore

Monasteri su speroni inacessibili

L’unicità di un paesaggio modellato dalla natura e utilizzato dall’uomo per avvicinarsi a Dio. Monasteri sospesi sulla cima di guglie inacessibili, come fossero dei nidi d’aquila. Le Sacre Meteore rappresentano uno dei più alti esempi di vita ascetica. Sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’Umanità nel 1989. Assolutamente da visitare. Nella fotografia in alto, da sinistra verso destra, San Nicola, Rousanou, Gran Meteora e Varlaam.

METEORE IN MOTORHOME

Dove pernottare

Vicino alle Meteore, più precisamente nel villaggio di Kastraki, ci sono tre campeggi: Vrachos Camping, Camping Cave e Meteora Garden Camping. Noi abbiamo pernottato due notti in quest’ultimo e ci siamo trovati bene. Accesso facile anche per mezzi di grandi dimensioni. Personale gentile che parla italiano.

Come arrivare

Se si parte dal porto di Igoumenitsa, si prende l’autostrada A2 che congiunge Igoumenitsa alla frontiera turca passando per Salonicco. L’autostrada attraversa una regione montuosa della Grecia ricca di saliscendi, alcuni anche impegnativi per la pendenza, con dei bei panorami. Si esce dall’autostrada prendendo la E95 in direzione Kalambaka. Per raggiungere Kalambaka si guida 45 km su una strada piena di curve, di salite e discese. L’ingresso del campeggio Meteora Garden si trova sulla sinistra della strada, poco prima di entrare in Kalambaka.
Se si viene da Salonicco, sulla A2, si esce nei pressi di Grevena e si prende la 15 che si congiunge dopo qualche decina di chilometri con la E95. Molto più agevole dalla precedente.
Infine, se si viene da sud, si percorre la A3, ci si congiunge con la E95, si passa Kalambaka e, dopo un paio di chilometri, si trova l’ingresso del campeggio sulla destra.

Come muoversi

Per visitare i monasteri ci vuole un mezzo. Essendo due equipaggi, abbiamo lasciato un camper al campeggio e abbiamo utilizzato l’altro, più piccolo, per vedere i vari monasteri. Partendo dal campeggio, si percorre una sorta di anello in un senso o nell’altro in dipendenza dagli orari e dalle giornate di chiusura dei vari monasteri. Due monasteri sono lungo l’anello. Gli altri quattro, a coppie, sono raggiungibili con una deviazione dall’anello. In tutto sono circa 20 chilometri. Difficilmente si riesce a visitarli tutti in giornata, per via delle chiusure settimanali di ciascun monastero, indicate poco più sotto. Gli orari e i giorni di chiusura reali potrebbero differire da quelli qui indicati. Meglio verificare quando si arriva in loco.

Ingresso, orari e giorni di chiusura

Ogni monastero richiede l’acquisto di un biglietto di ingresso. La tariffa per ciascun monastero è di 3 Euro.

Di seguito l’orario estivo e l’orario invernale ripresi dal sito visitmeteora.travel. Meglio sempre verificarne la correttezza localmente, perché possono subire variazioni. Per ogni monastero visitato abbiamo messo una fotogrifia degli orari esposti all’ingresso. In effetti c’è qualche variazione rispetto agli orari elencati qui sotto.

ORARIO ESTIVO (dal 1 aprile al 31 ottobre)

  • Monastero di Varlaam. Orario di apertura: 09:00 – 16:00. Giorno di chiusura: venerdì
  • Monastero della Gran Meteora. Orario di apertura: 09:00 – 15:00. Giorno di chiusura: martedì
  • Monastero di Rousanou. Orario di apertura: 10:00 – 16:00. Giorno di chiusura: venerdì
  • Monastero di San Nicola Anapafsas. Orario di apertura: 09:00 – 17:00. Aperto tutti i giorni
  • Monastero di Aghia Triada. Orario di apertura: 10:00 – 16:00. Giorno di chiusura: giovedì
  • Monastero di Santo Stefano. Orario di apertura: 09:00 – 13:30 e 15:30 – 17:30. Giorno di chiusura: lunedì

ORARIO INVERNALE (dal 1 novembre al 31 marzo)

  • Monastero di Varlaam. Orario di apertura: 09:00 – 15:00. Giorno di chiusura: giovedì e venerdì
  • Monastero della Gran Meteora. Orario di apertura: 09:30 – 14:00. Giorno di chiusura: martedì, mercoledì e giovedì
  • Monastero di Rousanou. Orario di apertura: 10:00 – 14:00. Giorno di chiusura: venerdì
  • Monastero di San Nicola Anapafsas. Orario di apertura: 09:00 – 16:00 Domenica: 9:30 – 16:00. Aperto tutti i giorni
  • Monastero di Aghia Triada. Orario di apertura: 10:00 – 16:00. Giorno di chiusura: giovedì
  • Monastero di Santo Stefano. Orario di apertura: 09:00 – 13:00 e 15:00 – 17:00. Giorno di chiusura: lunedì

Dove parcheggiare

Purtroppo non tutti i monasteri sono dotati di parcheggi. Alcune volte, più che un parcheggio è uno piccolo spiazzo lungo la strada che si riempie velocemente. Anche dove c’è un parcheggio più ampio la situazione non cambia di molto, soprattutto per quanto riguarda il monastero di Varlaam e della Gran Meteora. Il consiglio, quando si visitano questi due monasteri, è di arrivare in prima mattinata, parcheggiare nello spiazzo sterrato vicino al monastero di Varlaam, visitare il monastero e poi andare a piedi alla Grande Meteora per visitare l’altro senza spostare il mezzo.

Cosa abbiamo visto

Desideravamo vedere tutti e sei i monasteri visitabili e ci siamo riusciti. Non li abbiamo visti tutti in giornata, due li abbiamo visti un giorno e gli altri quattro il giorno successivo. Ci siamo organizzati così. Siamo arrivati al campeggio in tarda mattinata. Nel pomeriggio ci siamo mossi con uno dei due camper e abbiamo visitato i primi due monasteri: Aghia Triada (Santissima Trinità) e Santo Stefano, vicino tra loro. Abbiamo fatto questa scelta poiché l’indomani era il giorno di chiusura per Aghia Triada. Per andare a visitare Aghia Triada abbiamo parcheggiato sul ciglio della strada, poi per visitare Santo Stefano ci siamo spostati in camper e abbiamo trovato posto in uno slargo a circa 100 metri dall’ingresso del monastero. Lungo la strada ci sono dei punti panoramici dove vale la pena fermarsi per ammirare il panorama. Il giorno dopo siamo partiti verso le 9:00 di mattina per visitare gli altri quattro. Siamo arrivati nel parcheggio sterrato vicino al monastero di Varlaam e abbiamo parcheggiato agevolmente il camper per la visita, visto l’orario. Usciti dal monastero il parcheggio era già pressoché pieno. Per timore di non trovare un posto per parcheggiare al Gran Meteora Ci siamo avviati a piedi verso il monastero. Finita la visita siamo tornati dove avevamo lasciato il camper e ci siamo diretti verso Rousanou. Abbiamo parcheggiato in uno slargo sul ciglio della strada e siamo andati a visitare il monastero. Infine ci siamo spostati a San Nicola, parcheggiando sempre in uno slargo sul ciglio della strada, per visitare quest’ultimo monastero.

Accessibilità
Tutti i monasteri sono sulla cima di speroni rocciosi. Per visitare alcuni (Aghia Trida e Gran Meteora) si deve scendere lungo un sentiero e poi risalire, attraverso gradinate scavate nella roccia. Per altri (Rousanou e San Nicola) si sale lungo un sentiero, eventualmente proseguendo lungo una gradinata. A Varlaam si attraversa un ponte e si sale lungo una gradinata scavata nella roccia. Solo Santo Stefano non presenta dislivelli.

Ultimo consiglio
A nostro parere, Varlaam e Gran Meteora sono i monasteri con il catholicon più bello dal punto di vista della decorazione ad affresco. Se avete poco tempo non mancate di visitarli e di fermarvi in qualche punto panoramico per cogliere la maestosità delle conformazioni rocciose e ammirare, almeno dall’esterno, tutti gli altri monasteri.

Mappa delle Meteore (immagine Google Earth)

MONASTERO DI VARLAAM

Pare che la roccia su cui oggi sorge il monastero, alta 551 metri, sia stata abitata nel XV secolo dall’eremita Varlaam, da cui deriva il nome del monastero. Il monastero fu fondato successivamente dai fratelli Teofane e Nectario nella seconda decade del XVI secolo. I lavori proseguirono e nel 1544 fu competata la costruzione del catholicon, la chiesa  di Tutti i Santi. Fino al 1921 si poteva accedere al monastero solo su una cesta o con una scala di corda. Nel 1921 la scala di corda è stata sostituita da una scalinata scolpita nella roccia a cui si accede tramite un ponte. Il catholicon è in stile Athonita. Ha una pianta a croce, con una navata centrale e una cupola che poggia su 4 colonne. Presenta cori laterali ed un ampio nartece. Alla fine del XVIII secolo è stato aggiunto un esonartece. I bellissimi affreschi che decorano la chiesa pare siano stati realizzati dall’agiografo Franco Catelano, mentre quelli del nartece dagli agiografi Giorgio e Franco Kontari. Tra i vari edifici del complesso, oltre ovviamente alla chiesa, merita di essere visitata la cantina, a nord del catholicon, che contiene un’enorme botte con una capacità pare di 130 quintali. Per visitare il monastero non è necessario scendere e poi salire come in altri (Gran Meteora e Santissima Trinità). La scalinata inizia a livello del cancello di ingresso.
Se si è in camper, per la visita al monastero di Varlaam e al monastero della Gran Meteora, consigliamo di parcheggiare nello spiazzo sterrato indicato in figura.

Parcheggio per visitare il monastero di Varlaam (immagine Google Earth)

MONASTERO DELLA GRAN METEORA

Il monastero della Gran Meteora è stato costruito su una roccia dalla sommità molto ampia, ad un’altezza di 613 metri. All’ingresso si trova la grotta nella quale inizialmente visse San Atanasio Meteorita nel XIV secolo, fondatore del monastero. Alla morte di Attanasio successe Ioassaf che, verso la fine del XIV secolo, ampliò e porto a compimento la chiesa dedicata alla Trasfigurazione di Cristo, eretta da suo predecessore. Si tratta del catholicon a pianta cruciforme con la cupola sostenuta da 4 colonne. A quell’epoca risale anche la rappresentazione del giudizio universale del lato esterno della parete nord della chiesa. Il resto del catholicon fu affrescato un secolo più tardi, nel 1483. Nel 1552 l’abate Simeone ampliò la navata centrale e il nartece arricchendoli di affreschi realizzati dall’agiografo Tzortzis. Sulla cupola è affrescata la figura del Cristo Pantocratore. Il catholicon della Gran Meteora, con i suoi magnifici cicli di affreschi, rappresenta una delle chiese più belle di tutta la Grecia.
Per accedere al monastero, varcato il cancello, si scende lungo un sentiero fino alla ad un piccolo ponte che congiunge il sentiero alla guglia su cui sorge il monastero. Da qui si sale percorrendo una lunga scalinata scolpita nella roccia.

MONASTERO DI ROUSANOU

Il monastero di Rousanou sorge a strapiombo, su un piccolo sperone roccioso situato tra il monastero di San Nicola e quello di Varlaam. Il monastero è dedicato a Santa Barbara ed è abitato dal 1988 da una comunità monastica femminile. Fonti affermano che la rupe fu inizialmente abitata da un eremita di nome Nicodemo nel XIV secolo. Tuttavia il monastero, come lo vediamo oggi fu costruito, o ricostruito, tra il 1527 e il 1529 dai fratelli Ioassaf e Massimo. Il monastero si sviluppa su tre piani. Al secondo piano si può ammirare il piccolo catholicon dedicato alla Trasfigurazione di Cristo, decorato con stupendi affreschi del XVI secolo, molto ben conservati.

MONASTERO DI SAN NICOLA ANAPAFSAS

È il primo monastero che si incontra proveniendo da Kastraki. Si sviluppa su più piani, a strapiombo su una piccola guglia, ad un’altezza di 419 metri. È il più piccolo tra i monasteri visitabili. Dal piccolo parcheggio si percorre un sentiero in salita per giungere alla base di una gradinata scolpita nella roccia che porta al monastero. A parte una piccola cappella costruita nel XIV secolo, il monastero che vediamo oggi risale agli inizi del XVI secolo. Il piccolo catholicon si trova al secondo piano ed è stato affrescato dal monaco Teofane di Creta nel 1527. Gli affreschi, purtroppo, sono malamente visibili, vista la luce molto fioca che li illumina. Il monastero di per sé non offre più di tanto.

MONASTERO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ (AGHIA TRIADA)

Il monastero sorge sulla sommità di un ampio sperone roccioso ad un’altezza di 535 metri. La tradizione vuole che il monastero sia stato fondato dal monaco Domezio nel XV secolo, anche se alcune fonti citano insediamenti risalenti al secolo precedente. Il catholicon non è particolarmente grande ed è costituito da una navata centrale a pianta cruciforme con cupola ottagonale, dal nartece e da una sagrestia costruiti in epoche diverse. Gli affreschi della navata centrale sono stati completati nel 1741 dai due agiografi Antonio e Nicola. Nella cupola è raffigurato il Cristo Pantocratore. Gli affreschi del nartece sono stati realizzati precedentemente da Giovanni e Atanasio Rizos nel 1692. Interessante anche la cappella dedicata a San Giovanni Battista con affreschi risalenti al XVII secolo. Per accedere al monastero, dalla strada si scende lungo un sentiero fino alla base della guglia su cui sorge il monastero. Da qui si sale percorrendo una lunga scalinata scolpita nella roccia.

MONASTERO DI SANTO STEFANO

Il monastero di Santo Stefano si trova sul lato sud-est delle Meteore ad un’altitudine di 528 metri. L’accesso al monastero è allo stesso livello del cancello di ingresso, pertanto non ci sono gradinate da percorrere. La chiesa originaria, risalente al 1350, fu ricostruita nel 1545 dal santo Filoteo. Nel 1798, in onore del santo martire Caralambo, fu costruita una nuova chiesa, il catholicon attuale del monastero. La decorazione con affreschi di questa chiesa è stata realizzata di recente dall’agiografo contemporaneo Vlasios Tsotsonis. Dal 1961 il monastero accoglie una comunità monastica femminile.

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