Chiang Mai
INTRODUZIONE
Chiang Mai è la più grande città del nord della Tailandia. Richiede più giorni per la visita, se non ci si limita al centro della città ma si desiderano vedere anche i dintorni.
Dove pernottare
Noi abbiamo pernottato al Duangtawan Hotel situato in Loi Kroh Road, vicino al Bazaar Notturno, a circa 700 metri dal ponte est sul canale che circonda il centro storico della città. Si tratta di un grande albergo con ristoranti, palestra attezzata e piscina. A nostro parere una buona soluzione, soprattutto se si ha un auto a noleggio. L’hotel è provvisto di parcheggio multipiano gratuito con accesso diretto alla lobby. La camera è molto spaziosa,con mobilio trascurato e materasso molto duro. Il bagno è anch’esso spazioso, con vasca e doccia separate. La pulizia è molto approsimativa e l’isolamento acustico inesistente. La colazione è buona e molto varia. Si può cenare a buffet al ristorante Marco Polo dal lunedì al giovedì. Personale in sala gentilissimo.
Come muoversi
Avendo un’auto a noleggio per noi è stato facile visitare sia i templi all’interno del centro storico della città, sia alcuni situati nei dintorni. Inoltre, con l’auto abbiamo raggiunto alcuni villaggi artigiani situati ad alcuni chilometri da Chiang Mai e fatto una gita al Parco Nazionale Doi Inthanon.
Cosa abbiamo visto e fatto ( … e non visto e non fatto)
Arrivati alla sera, siamo andati a visitare il Bazaar Notturno. Il mattino dopo in auto ci siamo diretti verso la zona artigianale ad est della città. Prima tappa Bo Sang, il villaggio degli ombrelli. Visitiamo qualche negozio, ma non c’è niente di particolarmente interessante. Poi andiamo a visitare una Pottery Factory nell’angolo Nord/Ovest di Bo Sang. Anche qui niente che ci attragga più di tanto. Proseguiamo per fermarci in un’altra fabbrica di ceramica. Un altro mondo. Oggetti bellissimi. Facciamo vari acquisti. Prezzi non particolarmente convenienti, comunque buoni. Nel rientrare a Chiang Mai ci fermiamo in una fabbrica/negozio di lacche, in un negozio di cashmire e in una fabbrica/negozio di tessuti e abiti in seta. Nulla di particolarmente attraente. Arriviamo a Chiang Mai verso le 15:00 e visitiamo un paio di templi: il Wat Phra Singh e il Wat Chedi Luang. Rientrati in hotel ritorniamo al Bazaar Notturno per un massaggio rilassante ai piedi di 30 minuti.
La giornata successiva è dedicata alla visita di altri templi: il Wat Sri Suphan, il Wat Suan Dok e il Wat Doi Suthep, raggiungibile con una tortuosa, ma bellissima, strada in mezzo ad una vegetazione rigogliosa. Concludiamo il tour dei templi con la visita al Wat Chet Yod. In serata altro massaggio ai piedi al Bazaar Notturno.
La mattina successiva partiamo per visitare il villaggio artigianale di Baan Tawai e poi ci dirigiamo verso il Parco Nazionale Doi Inthanon, passando per le cascate Wachirathan. Il tempo è nuvoloso l’ingresso al parco è costoso (300 bath a testa più 30 per l’auto). Arriviamo, in mezzo alle nuvole a 2500 metri. La strada è molto ripida, interessante, ma non particolarmente bella. Non ci sono punti in cui fermarsi e le nuvole basse nascondono tutto. Arrivati in cima, nulla di sconvolgente. Deludente.
Chiang Mai ha numerosi altri templi per cui è necessario fare una selezione. Noi abbiamo scelto quelli che ritenevamo più significativi. Non abbiamo visitato il museo. Sconsigliamo la visita al Parco Nazionale Doi Inthanon, molto pompato per quello che offre, soprattutto in una giornata nuvolosa.
WAT PHRA SINGH (Gold Temple)
“Wat Phra Singh, o Wat Phra Sing, fu costruito nel XIV secolo durante il regno di Pha Yu della dinastia Mengrai per custodire i resti di suo padre, il re Kham Fu. Potrebbe essere stato il primo monastero a ospitare il Buddha di Smeraldo, un tesoro culturale che ora risiede nel palazzo reale di Bangkok. Wat Phra Sing ospita attualmente Phra Chao Thong Tip, la statua di Buddha più venerata nel nord della Thailandia. Fuso nel 1477, è costituito da una lega di oro e rame.
Nonostante la fama culturale del monastero, quasi cadde in rovina nel XVIII secolo. Durante il regno di Chao Kawila, agli inizi del 1800, il monastero iniziò ad essere risistemato. Il processo di ristrutturazione continuò durante il regno del suo successore, Chao Thammalangka, che sponsorizzò i dipinti murali ora visibili a Viharn Lai Kham.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)
Il wihan (o wiharn) maggiore, wihan Luang, non è particolarmente interessante, se non durante i momenti di preghiera con la presenza dei monaci. Da notare le offerte in denaro appese al soffitto. Bella la piccola biblioteca Ho Trai (non visitabile all’interno), con le sculture in stucco intorno al basamento, esempio di architettura Lanna. Girando sulla sinistra del wihan principale si trovano altri due edifici religiosi: il Bot (sala dell’ordinazione) e il wihan Lai Kham, quest’ultimo molto interessante per i dipinti murali. Notevole e molto fotogenico il grande chedi dorato, contornato da piccoli chedi, posto nel cortile sul retro del wihan principale, tra il Bot e il wihan Lai Kham. La doratura è abbastanza recente.
Planimetria del complesso religioso
By Fotograf / Photographer: Heinrich Damm (User:Hdamm, Hdamm at de.wikipedia.org) – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3749164
Ho Trai e Wihan Luang
Ho Trai
Ho Trai
Ho Trai
Wihan Luang
Wihan Luang
Wihan Luang
Wihan Luang
Wihan Luang
Wihan Luang
Wihan Luang
Wihan Lai Kham e Bot
Bot
Bot
Bot
Bot
Wihan Lai Kham
Wihan Lai Kham
Wihan Lai Kham
Wihan Lai Kham
Wihan Lai Kham
Chedi
Chedi
Chedi
Chedi
WAT CHEDI LUANG
“Wat Chedi Luang (aka Jedi Luang) fu costruito nel 1391 durante il regno del re Saen Muang Ma, ottavo sovrano della dinastia Mengrai, per ospitare le ceneri di suo padre, Ku Na.
L’imponente reliquiario fu ampliato nel corso dei secoli, fino a raggiungere la sua forma definitiva nel 1475, quando il re Tilokaraj ne fece la dimora del Buddha di Smeraldo, il tesoro culturale più importante della Thailandia. Ad un certo punto il reliquiario, che divenne noto come chedi, era largo 144 piedi e alto 282 piedi. Sfortunatamente, la pagoda fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1545 durante il regno della regina Mahadevi.
Il viharn, o sala riunioni, è una struttura molto più recente decorata con motivi naga (serpente d’acqua) e pavoni.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)
Notevoli gli elefanti che contornano parzialmente la struttura rovinata dal terremoto (incompleta nonostante un restauro recente) e la scale delimitate da naga, draghi a più teste. Interessanti anche gli edifici in legno posti intorno al tempio.
Il grande Chedi
Il grande Chedi
Il grande Chedi
Il grande Chedi
Il grande Chedi
Wihan
Wihan
Wihan
Wihan
Wihan
Signora in preghiera
Altri edifici religiosi
Altri edifici religiosi
WAT SRI SUPHAN
“Wat Sri Suphan è un’interpretazione moderna unica e squisita del tradizionale design Lanna. Costruito in dodici anni, l’ubosot (sala delle ordinazioni) è stato inaugurato 2016. Descritto sul posto come il “primo santuario dell’argento al mondo”, l’ubosot è composto interamente da argento e alluminio. Il lavoro di cesello è stato eseguito da artigiani dell’argento nella circostante comunità di Wua Lai che hanno sviluppato un’impressionante conoscenza della lavorazione dei metalli pregiati nel corso di molte generazioni.” (adattato e tradotto da https://www.orientalarchitecture.com/)
Di recentissima costruzione e pregevole fattura, è molto scenografico, sia all’esterno sia all’interno. Sfortunatamente le donne non possono accedere all’interno del tempio. Se si arriva in auto, meglio parcheggiare su Wai Lai Road. Più vicino è pressoché impossibile.
WAT SUAN DOK
“Wat Suan Dok, il tempio del Giardino Fiorito, è il cimitero reale dei re di Chiang Mai. Numerosi membri della famiglia reale sono sepolti qui, sotto un piccolo chedi piastrellato. Il chedi più grande, dorato, presumibilmente contiene reliquie del Buddha. Il tempio è famoso anche per l’immagine del Buddha Phra Chao Kao Tu, fusa nel XVI secolo. Secondo quanto riferito, il sito fu fondato già nel 1371 da Sumana, un monaco nell’orbita del re Ku Na (r. 1355-85). Adiacente al chedi dorato c’è un’enorme sala di predica, chiamata sala gan parian, costruita nel 1932. La sua facciata è tra le più ampie di tutti gli edifici tradizionali di Chiang Mai. Al suo interno ospita due enormi immagini del Buddha, una dietro l’altra, una seduta e l’altra in piedi.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)
È un luogo molto tranquillo e poco affollato, che invita a vagare tra i piccoli chedi bianchi, dimenticando per un attimo il fragore della città.
WAT CHET YOD
“Chet Yod fu costruito durante il regno del re Tilokkarat, i cui resti sono custoditi in uno dei chedi più piccoli. Letteralmente il “Tempio delle Sette Guglie”, Chet Yod fu costruito a imitazione del Tempio di Mahabodhi a Bodhgaya, in India, dove il Buddha raggiunse l’illuminazione. L’architettura è piuttosto eclettica e incorpora elementi di design tailandese, laotiano, indiano e cinese. Notevoli i settanta bellissimi bassorilievi thewada attorno alla base del tempio, un capolavoro dell’arte del regno Lanna. Nel 1477, il tempio ospitò l’ottavo concilio buddista mondiale, un incontro ecumenico che cercò di chiarire alcune questioni dottrinali.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)
Molto interessante con una struttura diversa da quella degli altri templi e notevoli decorazioni sulle pareti esterne. Il complesso contiene anche le rovine di altri chedi più piccoli, il più grande dei quali custodisce i resti del re, e un piccolo e grazioso bot di recente costruzione.
WAT DOI SUTHEP
“In alto sulle colline sopra Chiang Mai si trova il tempio Doi Suthep, uno spettacolare santuario commissionato dal re Ku Na, sovrano di Chiang Mai. La costruzione iniziò nel 1386 e fu completata nel giro di pochi anni. Doi Suthep si trova a migliaia di metri sopra il paesaggio circostante, quindi è un ottimo posto per ammirare la campagna. Un tempo la difficile salita doveva essere fatta a piedi, ma nel 1935 è stata aggiunta una strada automobilistica e recentemente è stata installata anche una funicolare.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)
Dopo una bellissima strada tra una vegetazione rigogliosa arriviamo all’ingresso del complesso. Fortunatamente riusciamo a parcheggiare abbastanza vicino. Saliamo la lunga e ripida scalinata per arrivare al tempio. Si tratta di una struttura quadrata con un chedi al centro e quattro ombrelli dorati agli angoli. Varie statue punteggiano il perimetro attorno al chedi usato come percorso di preghiera. Un lungo corridoio coperto è decorato con delicati dipinti. Molto fotogenico, ma non impressionante come descritto in certe recensioni. Comunque un must per Chiang Mai.
SETA: DAL BACO AL TESSUTO
Lungo la strada per Bo Sang, abbiamo visitato una fabbrica/negozio specializzata nella seta con la possibilità di vedere l’intero ciclo della seta, dal baco alla tessitura. Di seguito alcune foto per descrivere l’esperienza.
IL BAZAAR NOTTURNO
Purtroppo abbiamo perso tutte le foto e le riprese video relative alla visita del Bazaar Notturno, un vero peccato. Il Bazaar merita veramente una visita, per acquisti, cenare, mangiare un gelato artigianale, farsi massaggiare i piedi dopo una lunga giornata da turisti.
Di seguito solo un’immagine del massaggio e un breve video che illustra la preparazione in tempo reale del gelato.
Elisabetta e il nostro amico Lorenzo in fase massaggio
IL VIDEO
La preparazione del gelato.
BAAN TAWAI. VILLAGGIO ARTIGIANALE
Lungo la strada che porta al Parco Nazionale Doi Inthanon c’è il villaggio artigianale di Baan Tawai, che presenta pregevoli realizzazioni in legno e in ceramica.
DOI INTHANON. PARCO NAZIONALE
Come già detto è un’escursione che non ci sentiamo di consigliare. Carina la cascata Wachirathan , ma il percorso è troppo lungo e faticoso, per quello che offre. La strada per salire al passo è molto ripida e tortuosa. In lunghi tratti si doveva percorrerla in prima o in seconda. Se poi ci sono le nuvole basse, la visibilità dei dintorni diventa veramente scarsa. Di seguito alcune immagini a testimonianza di questa gita in auto a sud di Chiang Mai.
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