Tailandia. Bangkok

Bangkok

INTRODUZIONE

Bangkok come tante altre grandi città dell’Asia è una città caotica, cresciuta enormemente e in maniera disrdinata nel corso degli anni. Non possiede vestigia di un glorioso e antico passato, essendo stata costruita verso la fine del XVIII secolo. Anche se è molto pompata dalle guide e molti la ritengono affascinante, a noi non è particolarmente piaciuta. Ci è sembrata una città senz’anima (al contrario, ad esempio, di una Shanghai, ma ovviamente sono solo pareri personali). Dobbiamo dire, onestamente, che l’abbiamo vissuta poco, dedicando gran parte del nostro tempo alla visita dei templi maggiori e a quella del museo nazionale. Gran parte della nostra disaffezione probabilmente è dovuta ai taxisti che ci hanno creato qualche problema negli spostamenti (vedere la sezione come muoversi). Ovviamente se si viene in Tailandia, soprattutto se è per la prima volta, una visita a Bangkok è imprescindibile. Però, per noi, è una città che una volta che l’abbiamo vista non ci ha ispirato di ritornarci. Insomma non è scattata la scintilla.

Dove pernottare

Noi abbiamo pernottato al Chatrium Residence Sathon, un bellissimo residence un po’ decentrato. La scelta è stata condizionata dal fatto che cercavamo un hotel con la cucina in camera, per ovviare alle tante allergie alimentari di Elisabetta. Le camere sono veramente notevoli. Non è un posto economico, ma vale i soldi che si spendono. Per contro, la posizione ci ha penalizzato negli spostamenti per visitare le attrazioni di Bangkok.

Come muoversi

Questo per noi è stato un punto dolente. I taxi a Bangkok sono un grande problema. Non solo i tassisti non usano il tassamentro e devi sempre concordare prima la tariffa, ma se giudicano la destinazione non conveniente per le successive corse, rifiutano proprio di portarti (o di venirti a prendere). Una vera indecenza. Purtroppo, essendo abbastanza decentrati, abbiamo subito questa situazione. Un paio di volte abbiamo preso il battello sul fiume (per visitare Wat Arun), e se possibile ci muovevamo a piedi, ma per lunghe distanze il taxi era d’obbligo. Il consiglio che possiamo dare è questo: se incontrate un tassista abbastanza onesto, fatevi dare il numero di telefono e chiamatelo per i vostri spostamenti, soprattutto quando dovrete tornare in aeroporto.

Cosa abbiamo visto e fatto ( … e non visto e non fatto)

In primo luogo siamo andati a visitare il Museo Nazionale di Bangkok, notevole se si vuole approfondire la conoscenza della storia e della cultura tailandese. Per arrivarci siamo passati a fianco della grande piazza Sanam Luang. Al lato meridionale di Sanam Luang si estende il grande complesso religioso del Wat Phra Kaeo, dove è conservato la famosa statua del Buddha di giada. Accanto al Wat si sviluppa il Grand Palace, che abbiamo visto solo dall’esterno (non sappiamo se alcune parti sono visitabili). Sull’altra sponda del fiume Chao Phraya  abbiamo visitato il Wat Arun. L’ultimo grande tempio che siamo andati a vedere è il Wat Pho con l’enorme statua dorata del Buddha sdraiato. Abbiamo fatto qualche giro a piedi, limitato, ma, abbiamo tralasciato o dovuto tralasciare vari luoghi, ad esempio non siamo andati a Chinatown o al mercato sul fiume.

MUSEO NAZIONALE

A nostro parere una delle maggiori attrazioni di Bangkok. Se si desidera approfondire la storia e la cultura della Tailandia, una visita a questo museo è una tappa obbligata. Ci sono pezzi veramente notevoli: da preziosi reperti provenienti dagli storici parchi archeologici, alla collezione di carrozze funebri nobiliari.
Di seguito una carrellata di immagini più utili delle parole per descrivere le varie sezioni del museo.

WAT ARUN

“Wat Arun è uno dei pochi templi di Bangkok antecedenti alla dinastia Chakri, gli attuali sovrani della Thailandia. Quando il generale Phya Taksin si incoronò re nel 1769, trasferì la capitale attraverso il fiume Chao Phraya a Thonburi. Il tempio Wat Makok rientrava nell’area destinata al nuovo palazzo del re lungo la riva del fiume. Il giovane re lo designò tempio reale e ne cambiò il nome in Wat Jaeng. Rama I, il primo re della dinastia Chakri, abolì Wat Jaeng come tempio reale quando trasferì la capitale attraverso il fiume in quello che oggi è il centro di Bangkok. Il suo successore, Rama II, lo ribattezzò Wat Arun Rajtharam e rinnovò il tempio. Progettò di innalzare la guglia centrale (chiamata prang) oltre i suoi 16 metri originali, ma morì prima che il progetto fosse realizzato. Il suo successore, Rama III, completò il progetto negli anni 1842-1847. Il Prang raggiunse l’incredibile altezza di 67 metri, rendendolo ancora oggi il più alto della Thailandia.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)

Per arrivare al tempio il mezzo di trasporto migliore è il battello. Il tempio merita di essere visto per il grande prang e per le decorazioni che lo ricoprono e ricoprono tutte le costruzioni adiacenti al prang.

WAT PHRA KAEO (o WAT PHRA KAEW)

“Wat Phra Keow, comunemente chiamato il Tempio del Buddha di Smeraldo, fu costruito nel 1782 per ospitare il Buddha di Smeraldo, l’oggetto più venerato della dinastia Chakri regnante. Alto appena 60 cm, il Buddha di Smeraldo è un’antica statua ritenuta dotata di poteri magici. Si dice che chiunque possieda la statua governerà l’intero regno. Nessuno conosce l’origine della statua, ma è emersa per la prima volta nel XV secolo nella città settentrionale di Chiang Rai. Fu portato in Laos a metà del XVI secolo e successivamente trasferito a Vientiane, nell’odierno Laos. Fu portato a Bangkok alla fine del XVIII secolo dal futuro re Rama I, che allora prestava servizio come generale sotto Tok Sin, l’ultimo sovrano della dinastia precedente. Realizzata in giada o nefrite (è vietata un’ispezione ravvicinata), la statua brilla in una teca di vetro in alto sopra le teste dei turisti. Solo il re può avvicinarsi alla statua.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)

Si tratta del più grande complesso religioso di Bangkok. Si può entrare nel padigliore dove è conservato il Buddha di smeraldo, ma è assolutamente vietato fare fotografie o riprese video all’interno. La fotografia riportata di seguito è stata scattata dall’esterno del tempio. Quando si entra all’interno di un tempio è obbligatorio togliersi le scarpe e lasciarle fuori su apposite mensole. Proprio nel tempio del Buddha di smeraldo hanno rubato le scarpe di Elisabetta. Si trattava di scarpe non particolarmente pregiate, ma che contenevano un plantare speciale che permetteva a quel tempo ad Elisabetta di camminare con il bastone limitando il dolore. Un altro elemento che ci ha condizionato nel giudizio su Bangkok. Consiglio: portatevi uno zainetto o una sporta per mettere le scarpe quando le togliete per visitare un tempio, meglio non lasciarle incustodite.
Tornando al Wat Phra Kaeo, notevoli i dipinti murali, molto raffinati.
Anche in merito a questo complesso religioso le immagini descrivono meglio delle parole cosa abbiamo visto.

Planimetria del Wat Phra Kaeo ripresa da https://commons.wikimedia.org
Realizzato da Sodacan, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

1 Ubosot and the Emerald Buddha – 2 Ho Rajkoramanusorn – 3 Phra Photithat Phiman – 4 Ho Rajbongsanusorn – 5 Twelve Salas – 6 Chao Mae Guan Im – 7 The Hermit – 8 Than Phaithee – 9 Prasat Phra Thep Bidorn – 10 Phra Mondop – 11 Phra Si Rattana Chedi – 12 Two Golden Chedis – 13 Monument to Rama I, II and III – 14 Monument to Rama IV – 15 Monument to Rama V – 16 Monument to Rama VI, VII, VIII and IX – 17 Four Decorated Chedis – 18 Model of Angkor Wat – 19 Mythological figures – 20 Southern Porch – 21 Western Porch – 22 Phra Sawet Kudakhan Viharn Yod – 23 Ho Phra Khanthararat – 24 Phra Mondop Yod Prang – 25 Bell tower – 26 Ho Phra Nak – 27 Ho Phra Montientham – 28 Eight Phra Asda Maha Chedis – 29 Ramakien mural walls – 30 Gate No. 1, Koeysadet (Front) Gate – 31 Gate No. 2, Na Wua Gate – 32 Gate No. 3, Phra Sri Ratanasasada Gate – 33 Gate No. 4, Hermit Gate – 34 Gate No. 5, Koeysadet (Rear) Gate – 35 Gate No. 6, Sanam Chai Gate – 36 Gate No. 7, Yiharnyod Gate

A. Suryapop – B. Intarachit – C. Mangkonkan – D. Wirunhok – E. Thotsakhirithon – F. Thotsakhiriwan – G. Chakkrawat –  H. Atsakanmala – I. Thotsakan – J. Sahatsadecha – K. Maiyarap – L. Wirunchambang

GRAND PALACE

Il Grand Palace è un complesso di edifici a fianco del Wat Phra Kaeo. Dal giardino, si nota subito la commistione di stili architettonici che lo caratterizza, uno strano mix tra l’occidentale e l’orientale. Ex palazzo reale, fu abitato dai sovrani tailandesi fino al 1925. Oggi è una sede di rappresentanza. L’abbiamo visitato solo esternamente, uscendo dal Wat Phra Kaeo.

WAT PHO

“Il re Rama I sul finire del XVIII secolo rinnovò un monastero fatiscente chiamato Wat Potaram. Lo ribattezzò Wat Pho Chetuphon, o monastero Bo-Tree, e finanziò uno sforzo di costruzione che durò sette anni. Il fulcro del tempio era un’enorme statua del Buddha sdraiato, lunga oltre 46 metri e alta 15 metri. Rivestito in foglia d’oro, è ospitato in un edificio speciale costruito per la sua protezione.” (tradotto e adattato da https://www.orientalarchitecture.com/)

Questo complesso religioso è famoso, dal punto di vista turistico soprattutto per l’enorme statua dorata del Buddha reclinato. Quando l’abbiamo visitato, una parte della statua era in fase di restauro. Interessanti anche gli affreschi sulle pareti sopra la fila di ciotole per le offerte. A proposito di offerte, ne abbiamo fotografata una rappresentata da un rotolo di carta igienica (lo scherzo di un burlone o qualche significato a noi ignoto? Mah). Al di fuori dell’edificio dove risiede la statua del Buddha ci sono tanti altri  edifici e giardini da visitare, tenendo presente che in questo monastero è nata l’arte del massaggio thai. Da ultimo abbiamo colto alcuni operai impegnati nella ristrutturazione di un tetto, che si muovevano senza alcun dispositivo di sicurezza.

SANAM LUANG

In questa grande piazza, che si estende a nord del Wat Phra Kaeo, nel 2017 fu realizzato il crematorio reale per il re Bhumibol Adulyadej. Recente, ma molto fotogenico. Non sappiamo se si tratta di una costruzione permanente oppure temporanea, dovuta esclusivamente all’evento funebre.

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